Mare. Monti. Città?
Tra le varie opzioni c'è chi sceglie la meno traumatica: il balcone di casa.
Eppure, stando alle notizie ufficiali, quelle che dovrebbero testare il polso al mercato delle ferie di agosto, pare che i luoghi turistici siano affollati.
Tropea, la piccola e antica Tropea sta subendo la calata dei
barbari. Come pure Soverato, Roccella Jonica, la Sila e le altre località
rinomate della Calabria sembrano essere prese d’assalto dai gitanti fai da te
ma anche quelli che affidano ai tour operator le loro aspettative per
trascorrere le ferie. Quasi la totalità delle strutture turistiche offrono,
oltre alle bellezze naturali locali che sono un’infinità in Calabria, pacchetti
appetibili per chi intende ricaricare le energie consumate in inverno nei modi
più disparati.
Detto così sembrerebbe che gli italiani non soffrano la
recessione causata dalle ultime vicissitudini pandemici e men che meno la
congenita assenza del lavoro adeguatamente retribuito.
Apprensioni a parte, scaturite dalle guerre, in alcune zone
il turismo marinaro sembra essere messo in difficoltà dalla mucillagine, dai
depuratori che mal funzionano e dagli scarichi abusivi sversati in mare lungo
le coste italiane.
Intanto il caldo è soffocante! Ma sembra che nella prossima
settimana avremo qualche grado in meno. Così dicono i meteorologi. Nel frattempo ognuno sopperisce al caldo contrastandolo
come può. Chi va al mare e chi in montagna. E c’è chi sta a casa, non perché ha
creato il clima ideale deumidificando l’aria e rinfrescandola con i
climatizzatori di ultima generazione, a pompa di calore, no. Semplicemente perché
non può permetterselo! Non tutti hanno introiti adeguati al costo della vita. e
neppure stipendi o pensioni dignitosi. Allora, a casa, bene rifugio per antonomasia degli italiani! È
la tana da cui non uscire. Magari qualche passeggiata a piedi perché la benzina
è diventata cara assai. I carburanti sono dei prodotti raffinati che si possono
permettere in pochi da quando hanno raggiunto quote proibitive di quasi 2 euro
al litro.
Siamo in estate. E fa caldo. Com’è giusto che sia. Tra qualche
settimana saremo in inverno, come recita l’antico adagio: “agustu è capu e
vernu” agosto è l’anticamera dell’inverno, e troveremo il modo e la maniera di
lamentarci ancora, giustamente! Non per il clima. Quello è messo in conto! Ma per
le spese che non tutti potranno affrontare relativi al riscaldamento della
tana.
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