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giovedì 8 febbraio 2024

Tra Sanremo la Palestina e l'Ucraina

 

"garanzie di qualità" courtesy arc. iannino

Ci sono miriadi di opinioni e punti di vista personali e ognuno si differenzia dall'altro per cultura geografica generale e individuale. E in merito mi domando cosa penserà la gente vittima delle guerre in Palestina e Ucraina, tanto per rimanere in uno specchio geografico vicino al nostro, del luccichio mediatico sanremese e della presunta euforia di quanti ruotano attorno alla giostra della canzone italiana.

È quasi un azzardo pensare di comprendere la fame dei bambini costretti sotto le macerie della guerra rispetto ai privilegiati coetanei che per fortuna si trovano nello spazio franco nei cosiddetti “paradisi incontaminati dalla barbarie umana”.

Bambini e persone di ogni età il cui scopo è sopravvivere! Nutrirsi e tirare a campare ora dopo ora.

Gente che per fare ciò non va a guardare l'etichetta e sceglie la marca più pubblicizzata ma bada al sodo e pur di riempire la pancia scava tra i calcinacci bruciati dalle bombe. E chi può fugge, tenta di fuggire dall'inferno con ogni mezzo!

Irrilevante sapere quanti anni di carcere hanno inflitto ai mercanti di carne umana, vittime anche loro di un sistema incivile, e neppure conoscere le multe in denaro per risarcimenti ai superstiti e familiari: il dramma umano è stato consumato e minuziosamente divulgato.

Dalla morte non si fa ritorno!

Intanto la vita continua. Tra sorrisi e ammiccamenti la vita continua. Il circo mediatico parcheggia i baracconi ai bordi delle sensibilità giusto il tempo per un mea culpa liberatorio. E via ai nastri di partenza! Riparte il valzer...

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