Sanremo, la finestra socialpopolare spalanca le imposte e si affaccia Benigni per declamare la bellezza della Costituzione Italiana anche se ai tempi di Renzi ha perorato la causa dell'allora primo ministro per modificarla.
"contraddizioni, pop-go" |
Il tempo cambia molte cose, pure le menti. Meno male!
La 73ma edizione del festival della canzone popolare italiana ha aperto col botto!
Non c'è stato momento che nella tv di Stato non si vedesse uno spot che lo pubblicizzasse.
Da Fiorello allo stesso conduttore pluridecorato e onnipresente sulle reti rai, Amadeus, le spinte non sono mancate, da quelle leggere e pruriginose alle incursioni nell'attualità dei tg hanno fatto sì che l'interesse montasse .
Gianni Morandi ha cantato e fatto cantare l'Inno nazionale anche a Mattarella, presente nel palco d'onore dell'Ariston insieme alla figlia sig.ra Laura.
E subito dopo Benigni ha toccato alcuni dei concetti più alti di libertà che formano le gemme Costitutive della nostra Carta della Repubblica.
Ha ricordato anche le porcate del ventennio fascista ed ha invitato noi, persone libere, con la libertà di pensiero in Costituzione grazie ai padri costituenti, alla solidarietà di quanti, popoli e cittadini resi schiavi e sudditi, aspirano alla libertà che a noi sembra scontata.
Libertà di parola e personale, d'immagine e pensiero. in una Italia che ripudia la guerra e le violenze!
Peccato che, un ragazzino in vena di contestazione o confuso dalla sovraesposizione mediatica abbia reagito con un'azione fuori luogo, vandalica, consentitemelo, visto il palco preposto ad ospitare cantanti e cantori, guitti e talenti: Tempio della musica pop italiana! Peccato veniale, consentito solo in uno Stato libero e democratico che lascia libertà di sbagliare e redimersi.
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