La guerra. Le guerre.
-"animali fantastici" by m.iannino- |
La battaglia che conduce alla guerra inizia sempre da noi. Dipende da come è gestita.
La cronaca insegna che la peggiore delle battaglie consiste nel saper tenere a bada l'egoismo. Il proprio ego.
Le guerre sono alimentate sempre dalle miserevoli condizioni mentali. E, non per fare del facile e scontato moralismo, la bramosia del potere personale e collettivo che si maschera dietro le ideologie pilotate a gestire le masse per ottenere facili consensi è propulsiva, propedeutica per lo sballo dispotico dei leader.
Viviamo da sempre in guerra. E molti che fanno finta di scandalizzarsi stanno gonfiando i conti in banca. La corruzione contamina, alimenta e coltiva le menti ignoranti tenendole all'oscuro nascondendole dietro cortine fumose.
Spot. Inviti solidali. Esortazioni. Lasciti Che dovrebbero segnare la cifra evolutiva raggiunta dopo le immani sciagure innescate dagli uomini e dalle donne di potere in cui solo gli indifesi hanno pagato il prezzo maggiore, sono, invece, i segnali del malcostume esistenziale di sempre.
Malcostume, oggi, rafforzato e veicolato dai social media.
Nelle piattaforme social ci si imbatte facilmente nella spazzatura mediatica. Qui gli avvoltoi trovano le carcasse putride del pensiero nichilista.
Facile, perché frutto della reazione sanguigna, rispondere alla violenza con la violenza.
Difficile è reagire con cosciente convinzione alla violenza con parole e azioni pacifiste, programmi di sostegno a difesa delle popolazioni costrette a subire le strategie oltranziste di un manipolo che sta rintanato e protetto in zone franche lontano dai bombardamenti.
Quando piove e ci si trova per strada, chi ce l'ha, apre l'ombrello e chi non ce l'ha cerca riparo dove può. Non è produttivo inveire contro la malasorte o la natura. È produttivo lavorare per produrre ombrelli non armi.
Cosa intendo?
Intendo che prima e non dopo le azioni d'embargo e le altre misure nei confronti dei Paesi guerrafondai che usano la forza dell armi per assoggettare altri territori al loro volere, gli Stati democratici, avrebbero dovuto organizzare tavoli di pace e nel frattempo dotare di “ombrelli tattici” le aree interessate affinché le bombe non distruggessero intere città e fare vittime innocenti.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.