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domenica 20 dicembre 2020

Covid, dpcm e libertà

Libertà. Quanto scempio in tuo nome!

Eppure sarebbe un concetto molto semplice. Uno stato mentale che induce alla quiete e alla fratellanza universale. Invece la babele dei concetti personalistici sovverte ogni azione.

Andiamo al punto:

la pseudo libertà di certuni è, nei fatti, una coercizione che limita e a volte annulla quella degli altri. Ancora una volta l'esecutivo centrale del governo è costretto a varare delle regole per regimentare la dilagante diseducazione che diventa il principale veicolo della trasmissione del virus covid 19.

da quasi un anno ogni angolo della terra è sotto assedio della pandemia. E ancora, scientificamente, oltre alle fondamentali regole igieniche e al distanziamento, non si è trovata altra forma di contenimento per limitare e annullare i contagi.

È una questione di buon senso! Inutile tirare in ballo concetti altisonanti.

Quest'anno è andata così! E se pensiamo a quella parte enorme di popolazione mondiale che non vive nel lusso e non è avvezza al consumo smodato di beni voluttuari e non va in cerca dell'ultimo ritrovato tecnologico, beh, ogni cosa, ogni concetto strumentale non avrebbe motivo di esistere. 



Osserviamo la natura. Prendiamo lezioni da essa. Non cade il mondo se per una volta, finalmente!, consideriamo le festività natalizie per quello che sono: un momento di raccoglimento per meditare sul Sublime dono: la ragione!

Torniamo alla primordialità, alla radice dei concetti basilari del Creato. Pensiamo al diritto all'esistenza di ogni specie vivente.

Buona vita

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