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martedì 9 giugno 2020

Covid 19, opportunità da prendere al volo

Porte sbattute in faccia. Muri di gomma innalzati come per incanto alle spalle dopo essere usciti da riunioni che si pensava fossero organizzate all'insegna della bellezza e della socialità.
Quella bellezza mistica mondata dalla materia venale che muove le menti e silenzia gli eserciti assoldati dai gruppi di potere e, di conseguenza, dai mass-media; insomma la bellezza universale che solo l'Arte, e a volte la buona politica, sa esprimere nelle sue innumerevoli forme socializzanti.

Cultura; arte e politica. Discipline che avrebbero dovuto essere grimaldelli, input inizialtico per il momento catartico includente che guarda con attenzione agli ultimi e alla costruzione di un mondo migliore. Invece no!

Insomma l'unità d'intenti propositivi del bello che ha rivoluzionato e alimentato le menti, emancipato i costumi, scandagliato la visione col frutto dell'umano ingegno fino alle radici non sembra scalfire le teste coriacee votate al consenso politico e personale neanche davanti a epidemie che mettono a rischio la vita delle persone più deboli e emarginate.

Le vittime sacrificali cadute in concomitanza al contagio del virus della pandemia sono state le persone affette da patologie croniche: spesso anziani, cardipatici e immunodepressi.

Avevamo creduto, (fino a prova contraria che puntuale è arrivata e, purtroppo, per loro, gli sciacalli, vecchie e nuove conoscenze politiche; affaristi arraffoni che non si sono lasciati influenzare dall'empatia ma perennemente contaminati dall'avidità e dagli affari hanno fiutato le opportunità sonanti che il covid-19 prometteva e si sono mossi!, gli sciacalli votati al profitto personale si sono mossi con circospezione, hanno ceduto quote, pagato % e affiliato parenti. Hanno sorvolato la paura della pandemia e alimentato il terrore.) avevamo creduto, noi poveri imbecilli creduloni che il dramma sociale avesse migliorato le coscienze e fosse riuscita a rendere meno utilitaristica l'azione dei predatori d'impresa; invece no!

Le cronache testimoniano il contrario di ciò che ci saremmo aspettati dopo il periodo luttuoso sofferto e enfatizzato eccessivamente, in certi momenti, che ha visto alcune aree geografiche colpite come una piaga nefasta sottolineata dai cortei di bare erranti in cerca di riposo eterno in cimiteri extracomunali, fosse comuni e, case di riposo tramutatesi in lazzaretti. Un evento che ha risparmiato poche realtà sociali.

Siamo stati testimoni di un evento improvviso e tremendo che ha stravolto luoghi e persone, che ha mietuto vittime e cambiato radicalmente le abitudini sociali di tutti indistintamente ma che ha lasciato incontaminati altri luogi e persone. Le teorie sono diverse. Come poteva essere il contrario? Qualcuno asserisce per genetica ambientale, sta di fatto che chissà per quale ignoto motivo non tutta la popolazione ha sofferto grandi e sconvolgenti mutazioni.

Ciò nonostante il protocollo rimane uguale per tutti: distanziamento sociale; mascherine, sanificazioni a tappeto e tuca tuca. Sì, per salutarsi non vale più la stretta di mano, l'abbraccio e il bacio (il terrore corre sul filo sottile e impercettibile delle goccioline trasportate dall'alito) perciò siamo costretti per protocollo governativo a toccarci col gomito o col piede o col più serio e elegante inchino. Sayonara...

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