Porte sbattute in faccia. Muri di gomma
innalzati come per incanto alle spalle dopo essere usciti da riunioni
che si pensava fossero organizzate all'insegna della bellezza e della
socialità.
Quella bellezza mistica mondata dalla
materia venale che muove le menti e silenzia gli eserciti assoldati
dai gruppi di potere e, di conseguenza, dai mass-media; insomma la
bellezza universale che solo l'Arte, e a volte la buona politica, sa
esprimere nelle sue innumerevoli forme socializzanti.
Cultura; arte e politica. Discipline
che avrebbero dovuto essere grimaldelli, input inizialtico per il
momento catartico includente che guarda con attenzione agli ultimi e
alla costruzione di un mondo migliore. Invece no!
Insomma l'unità d'intenti propositivi
del bello che ha rivoluzionato e alimentato le menti, emancipato i
costumi, scandagliato la visione col frutto dell'umano ingegno fino
alle radici non sembra scalfire le teste coriacee votate al consenso
politico e personale neanche davanti a epidemie che mettono a rischio
la vita delle persone più deboli e emarginate.
Le vittime sacrificali cadute in
concomitanza al contagio del virus della pandemia sono state le
persone affette da patologie croniche: spesso anziani, cardipatici e
immunodepressi.
Avevamo creduto, (fino a prova
contraria che puntuale è arrivata e, purtroppo, per loro, gli
sciacalli, vecchie e nuove conoscenze politiche; affaristi arraffoni
che non si sono lasciati influenzare dall'empatia ma perennemente
contaminati dall'avidità e dagli affari hanno fiutato le opportunità
sonanti che il covid-19 prometteva e si sono mossi!, gli sciacalli
votati al profitto personale si sono mossi con circospezione, hanno
ceduto quote, pagato % e affiliato parenti. Hanno sorvolato la paura
della pandemia e alimentato il terrore.) avevamo creduto, noi poveri
imbecilli creduloni che il dramma sociale avesse migliorato le
coscienze e fosse riuscita a rendere meno utilitaristica l'azione dei
predatori d'impresa; invece no!
Le cronache testimoniano il contrario
di ciò che ci saremmo aspettati dopo il periodo luttuoso sofferto e
enfatizzato eccessivamente, in certi momenti, che ha visto alcune
aree geografiche colpite come una piaga nefasta sottolineata dai
cortei di bare erranti in cerca di riposo eterno in cimiteri
extracomunali, fosse comuni e, case di riposo tramutatesi in
lazzaretti. Un evento che ha risparmiato poche realtà sociali.
Siamo stati testimoni di un evento
improvviso e tremendo che ha stravolto luoghi e persone, che ha
mietuto vittime e cambiato radicalmente le abitudini sociali di tutti
indistintamente ma che ha lasciato incontaminati altri luogi e
persone. Le teorie sono diverse. Come poteva essere il contrario?
Qualcuno asserisce per genetica ambientale, sta di fatto che chissà
per quale ignoto motivo non tutta la popolazione ha sofferto grandi e
sconvolgenti mutazioni.
Ciò nonostante il protocollo rimane
uguale per tutti: distanziamento sociale; mascherine, sanificazioni a
tappeto e tuca tuca. Sì, per salutarsi non vale più la stretta di
mano, l'abbraccio e il bacio (il terrore corre sul filo sottile e
impercettibile delle goccioline trasportate dall'alito) perciò siamo
costretti per protocollo governativo a toccarci col gomito o col
piede o col più serio e elegante inchino. Sayonara...
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