Pagine

martedì 28 aprile 2020

lettera a don Giovanni e alla cei

Caro don Giovanni mi hai spiazzato.

La tua veemenza mi ha destabilizzato. Ti ricordavo calmo e riflessivo quando facevi salotto nelle trasmissioni popolari in tv. Sempre attento a non uscire fuori le riga davi a ogni problema l'adeguata soluzione da buon pastore. E adesso ch'è successo?

Nessuno dice che voi preti non sapete fare il vostro mestiere. Lo sappiamo tutti che siete persone responsabili. Però se il primo Ministro fa una ordinanza la dobbiamo rispettare tutti. Anche perché poi ci sarebbero le altre confessioni e i rispettivi raduni. Non che gli altri siano meno accorti e attenti ma il virus non è che guarda i luoghi per propagarsi. E se si dice NO agli assembramenti un motivo ci sarà!


Vogliamo vanificare i sacrifici fatti fin qui? Eppoi ogni luogo è un tempio di Dio se lo si vuole!

Già, mi pare di ricordare che qualcuno disse: non fatevi immagini di me (cito a memoria) Io sono ovunque...

Allora? Se ci tenete alla salute dell'Anima e del corpo, poiché “il copro è “il Tempio di Cristo” dov'è la differenza tra il pregare in casa e andare in chiesa?

Da illuminato teologo quale tu sei, caro don Giovanni, saprai trovare una scappatoia e motiverai con dovizia di particolari la furibonda accusa nei confronti del presidente Conte ma... salvo che non avvenga un miracolo, in chiesa, come nelle altre zone di culto o di semplice affluenza di più persone, per adesso è bene stare lontani.

Meno male che c'è Francesco!

Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.