La devozione è una prerogativa delle
donne cresciute nel culto della fede cristiana e per questo è facile
imbattersi in altarini domestici allestiti sui comò nell'angolo più
intimo della casa.
In camera da letto anche mia madre ne
aveva allestito uno e affianco c'erano le foto incorniciate dei
parenti defunti.
Li curava con mestizia tutti i giorni.
Mattina e sera si segnava davanti a quello che riteneva essere il
mondo dell'aldilà. E ci parlava.
Teneva pure un lumicino acceso a
suffragio dei defunti e dei santi protettori.
Nei momenti di maggiore sconforto si segnava e iniziava a pregare.
Ovvio che le sante messe erano
rispettatissime. Domenica. L'Assunzione. Pasqua … tridui a s. Rita.
Nonché l'astensione dal mangiare carne al venerdì. Insomma
rispettava ogni dettame imposto dalla chiesa.
La sua religiosità non transigeva e
semmai avesse solo per dimenticanza e distrazione contravvenuto ai
criteri che lei rigidamente si era imposta scattava la penitenza. Il
digiuno!
Perché narro questo? Beh, forse per
gente così temprata lo stare a casa adesso per scongiurare
l'ecatombe sarebbe senz'altro stata una azione da niente.
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