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martedì 3 aprile 2018

social e fake news

Realtà fittizie.


Stare sempre connessi non fa bene. Il mondo virtuale ha delle realtà che vanno bene solo nelle piattaforme. Lì ognuno crea il suo mondo addobbandolo con regole e ninnoli su misura. È un po' come in politica dove chiunque dice e fa tutto e il contrario di tutto e dove i più scaltri che sanno come uscire dagli angoli minati la fanno da padroni.

Essere leader in una piattaforma social è semplice. Basta non dire e fare quello che gli altri iscritti non vogliono sentirsi dire. Sono importanti i “mi piace” anche quando non piacciono. Cliccare sempre sui commenti e postare una faccina sorridente o un cuoricino, sempre. E non avventurarsi in analisi “costruttive” perché verrebbero fraintese.

L'invidia è ben dissimulata. I cattivi maestri scrivono le loro verità in privato per pugnalare e annientare nemici e concorrenti.

La cultura rende liberi! Ma questa che stiamo vivendo in internet non è lontanamente paragonabile alla cultura alta che eleva le menti e non può nemmeno essere accantonata con semplicità etichettandola come “spazzatura mediatica”.

È un fenomeno deleterio, quanto sta accadendo. E nessuno può mettere toppe o pezze per giustificarne l'effetto.

Alcuni scrivono sui blog convincimenti personali suffragati dagli studi allo scopo di migliorarne il mezzo ed elevarlo a prodotto propositivo. Ma sono perdenti. Le fake news hanno più fascino.

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