La nazionale di calcio italiana non va
ai mondiali. Delusione e scandalo per il mancato
appuntamento degli azzurri nel 2018.
Più che di delusione a parer mio si
dovrebbe parlare di scandalo. Scandalo per i contratti milionari per
l'allenatore e gli ingaggi da favola dei calciatori.
Considerando che Oggi la parola d'ordine per i comuni
lavoratori è: "se vuoi lavorare, tu, mi firmi che percepisci una busta
paga di 1300€ e io te ne do 700. e, per le donne, c'è l'aggiunta delle dimissioni volontarie anticipate:
queste me le firmi caso mai rimani incinta..."
Chi è vessato, e pare che siano in
parecchi ad esserlo in Italia, passata l'ubriacatura sportiva, guarda
al proprio ombelico e s'accorge che non vale la pena di arrabbiarsi
per la squadra e l'intera organizzazione per la mancata opportunità di
portare l'italianità dorata in giro per il mondo.
Tra sponsor e prodotti che sarebbero andati in giro per ill mondo insieme agli azzurri si è perso
parecchio denaro. Questo brucia veramente alle organizzazioni
sportive. E alle imprese.
Peccato! Sarebbe stata una opportunità
per tutti, bagarini e venditori di sciarpe davanti e dentro gli
stadi.In compenso non abbiamo perso i salotti sportivi
coi suoi tecnici. come non abbiamo perso la pulciosa
attenzione mediatica riservata alle abusate e agli abusati dello
spettacolo. Teorie vecchie quanto il mondo e note a chiunque. Insomma niente di nuovo.
Ciò non toglie l'amarezza provocata
dal fallimento di un sogno nazionale. L'orgoglio di quanti amano lo
sport e il calcio in particolare è ferito dall'insuccesso di questi professionisti
che non sono riusciti a qualificarsi e fare sognare gli italiani e
magari fare anche dimenticare gli affanni e i problemi quotidiani causati dall'economia globalizzata.
Sì. la qualificazione avrebbe fatto
dimenticare, almeno per un breve periodo, i dolorosi rompicapo che affligono gli
italiani.
Avremmo sospeso l'attenzione sulle eterne questioni politiche che decidono e governano il welfare, il lavoro, la sanità, il diritto alla salute e alla dignità, le pensioni, il clima e l'eco-sostenibilità ciclica dei prodotti della natura.
Avremmo sospeso l'attenzione sulle eterne questioni politiche che decidono e governano il welfare, il lavoro, la sanità, il diritto alla salute e alla dignità, le pensioni, il clima e l'eco-sostenibilità ciclica dei prodotti della natura.
Partecipare ai mondiali sarebbe stata
una botta di sana adrenalina. Un'euforica ubriacatura collettiva che
avrebbe messo col naso alla tv un'orda affamata di gol e
pronta a imprecare contro l'arbitro, l'allenatore e i tecnici. dimenticando Renzi, Gentiloni, Berlusconi, Salvini Meloni etc etc etc
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