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lunedì 9 ottobre 2017

Mamma Natuzza, secondo me

Tra non molto si celebrerà la ricorrenza della morte di Natuzza Evolo di Paravati.

La signora Fortunata, conosciuta come Natuzza che è il diminutivo nell'idioma locale, era una donna dalle umili origini. Non andò a scuola e non sapeva leggere e scrivere. La madre la mandò a servizio nella casa dei Colloca fin dalla giovane età. Era lei che si prendeva cura dei fratelli e quando mendicava il pane faceva finta di mangiarlo ma in verità lo portava intero a casa per dividerlo coi fratellini. Fin da piccola ebbe gli angeli dei defunti affianco. Parlava con loro come se fossero persone in carne e ossa. Per questa sua stramberia fu attenzionata dai medici e fu persino internata in manicomio.
In seguito formò famiglia con un giovane del luogo. Ebbe figli e nipoti ma fu mamma per una folla oceanica.
Non fu lei a cercare la notorietà. Furono le parole dettate dalle entità, invisibili a noi comuni mortali, a portare al suo cospetto la fiumana inarrestabile che ancora oggi si reca a Paravati per pregare.
La fondazione voluta dalla Madonna, di cui Natuzza è stata il mezzo, è simile ad un faro per i cuori in tempesta che giungono da tutto il mondo e i cenacoli di preghiera sono positività che ne alimentano la fiamma.

Una storia di amore e dedizione verso il prossimo e a chi soffre, questa è, tutto sommato, la vita di Mamma Natuzza.

Certo quanto sta accadendo non ha niente di mistico e di sicuro non rientra nei programmi e nella volontà altruista dell'ispiratrice.
Fa male dentro l'anima!, la cronaca di questi giorni.

A me piace ricordare il suo sorriso sul volto sofferente degli ultimi giorni terreni. La fatica che faceva nel parlare e le scuse che biascicava a fatica congedandosi per dovere assumere l'ossigeno.
Umilmente stoica, mamma Natuzza.
non può, il suo essere, la sua vita che è stata d'esempio, essere ridotta ad una questione legale, o, peggio, sfociare in lite. La sua memoria appartiene a tutti e l'amore che ha sprigionato prescinde dalle regole terrene.

Lei veglia su di noi e sul mondo. Prega affinché i cuori e le teste divergenti diventino campi di gioco d'accoglienza, si liberino del male che giunge dall'ego, dalla presunzione d'onnipotenza e dal potere economico e politico fuorvianti.
Noi che siamo ancora qui a lottare, intenzionati a fare emergere dalla materia lo spirito e volare sulle ali del bene assoluto, assistiamo sbigottiti quanto inermi alla disputa.

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