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sabato 18 giugno 2016

Le sagge parole di Papa Francesco

Non mi stancherei mai di ascoltare questo uomo.
È immediato e diretto. Non usa giri di parole e neanche neologismi difficili per chiarire il suo pensiero. Anzi, la sua metafora, l'unica che ho sentito, è anticipata con parole di scuse: il pavone è bello se si guarda davanti ma se girate dietro è brutto. Ha usato questa metafora per descrivere chi si definisce e appare buon cristiano adottando tutte le precauzioni per farsi accettare e ammirare dagli altri ma che in fondo è solo fumo negli occhi.

diretta tv Papa Francesco in visita a villa Nazareth



Papa Francesco ha toccato temi elementari quali il lavoro schiavizzante, il potere del dio denaro, la carriera, le fabbriche di armi e i trafficanti di armi, l'accoglienza, la famiglia e il fare cose, essere impegnati in attività inutili all'uomo e alla donna. Cioè ha parlato dell'emarginazione sociale, della cacciata dell'uomo e della donna dalle attività umanizzanti per favorire il feticcio che governa le azioni degli uomini potenti e degli innumerevoli seguaci sparsi tra il popolino: il dio denaro.

Ha detto di provare grande tristezza nel vedere le porte chiuse delle chiese. Nel constatare l'indolenza all'ascolto dell'altro. Ha ricordato, però, che ci sono anche uomini e donne mossi dalla dottrina di Cristo, caritatevoli, pieni di contraddizioni e dubbi che sanno rialzarsi e sopperire agli sbagli e alle perplessità che nascono dal materialismo.

Ha ricordato i doni che il Creatore ci ha donato gratuitamente. L'arte, l'artigianalità dei mestieri, la scienza e la gioia del lavoro umile.
Ha esortato alla gratuità del donare senza aspettarsi nulla indietro. Il do ut des è un'azione insana che, sì, ti fa comprare molti favori coi soldi sporchi delle mazzette, ti da la possibilità di comprare benessere per te e la famiglia, ma deprime e affama i deboli.

Papa Francesco ha esortato alla misericordia. Al coraggio di portare avanti le idee e i sogni sani. Donarsi ai deboli.

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