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domenica 11 ottobre 2015

Marino scivola e il PD barcolla

C’è qualcosa di poco chiaro nella vicenda che riguarda Marino, il sindaco voluto ed eletto dal PD e dalla maggioranza degli elettori romani.
Un vecchio adagio così recitava: abbiamo perso la vista ed ora ci preoccupiamo delle ciglia. E sì, perché di questo si tratta. Dopo che Roma è stata annichilita dai saccheggi di gente priva di scrupoli, adesso il PD che si dice garantista e per questo tiene in parlamento e nei posti di potere della pubblica amministrazione periferica  persone inquisite, adesso, dicevo, il partito democratico si scandalizza per due scontrini. Due ammanchi nella finanza capitolina perché il sindaco ha pagato con la carta di credito destinata alle spese di rappresentanza due pasti consumati con la famiglia. Ma non è finita qui.

Il disegno in atto inizia con la questione della sua panda che il sindaco guidava o parcheggiava nei posti destinati alle macchine di servizio.
Ma i puritani del pd non ammettono che si faccia uso del potere per scopi personalistici. Che grandi uomini! Sì, è veramente ridicolo.
È ridicolo pretendere le sue dimissioni. È ipocrita non sostenerlo dopo avergli imposto la candidatura mostrandolo ai romani come il volto pulito della società impegnata in politica vantandone la sua qualità di scienziato e apprezzato  chirurgo.
Contro Marino si è mossa la stampa e i poteri forti che hanno le mani e gli interessi  economici sulla capitale, ma forse sarebbe corretto invertire l’ordine dei fattori: i poteri forti hanno messo in atto tutto ciò che è in loro potere. Sono riusciti a coinvolgere anche il papa con la vicenda del viaggio in America: Papa Francesco, ingenuamente ha risposto alla domanda del giornalista: non ho invitato il sindaco di Roma. E da qui è partita la manipolazione mediatica sulle bugie del sindaco.
Bugie ingenue che non dovrebbero incidere sull'operato politico di un primo cittadino se guardiamo alle inchieste aperte e archiviate dalla politica in merito alla questione morale e dalla magistratura.
Il PD sbaglia a lasciare solo Marino. Sempre ché non ci siano scheletri nell'armadio che non ci è dato conoscere.

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