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venerdì 10 aprile 2015

Incontri ravvicinati di un certo tipo

La natura chiama. Cosa c'è di più accattivante di un pomodoro maturo, rosso, tagliato a due, un pizzico di sale, un filo d'olio extravergine d'oliva e qualche foglia di basilico sopra da consumare quando torni dal mare?

Ora non dico che il pomodoro lo debba coltivare in terrazzo, anche se in ciotole come queste potresti anche farlo, ma, conoscendoti, so per certo che dimenticheresti i trattamenti e le concimazioni. L'acqua non mancherebbe. È garantita dall'impianto automatico. Però potresti piantarci gli aromi. Che so, della menta o del basilico. Dell'erba cipollina...


Sì hai ragione! Dove mi suggerisci di andare per comprare qualche piantina? -rispondo alla mia amica-

Al consorzio agrario! Là trovi tutto e c'è un signore che ti dà tutte le informazioni. Ti dice persino quando la luna è propizia per piantare e raccogliere i frutti per conservare, che so, i peperoncini sottolio. A proposito non dimenticare di prendere i peperoncini piccanti. Quelli piccoli piccoli.

Mi ha convinto. Ci vado. Lascio la macchina nel piazzale che circonda il capannone. E entro. Il signore del consorzio è indaffaratissimo. I contadini hanno le idee chiare; loro sanno cosa prendere e piantare.
Aspetto che si liberi ma qui, in questo posto, non funziona così. Devi chiedere. Intrometterti anche se sta parlando con altri. Nessuno si lamenta o dice di aspettare il turno. E lui, il signore del consorzio, risponde a tutti.

Senta vorrei delle piantine di basilico da mettere in delle ciotole, all'incirca, il tutto è una superficie di un metro quadrato.

Sì, ci vogliono sedici, diciotto piantine. Risponde mentre disegna sul pavimento uno spazio di un metro quadrato.

Bene. Vorrei il tipo a foglia larga e … - sto per digli ma le mie parole si perdono nell'area. Il signore del consorzio è distratto dalla sagoma surreale in controluce. Gli va incontro. Dietro di lei un uomo con le mani in tasca cammina lentamente e chiede prima che arrivi vicino: t'arrivaru i citroli? (ti sono arrivati i cetrioli?)-.

Ritengo che si conoscano da vecchia data e che per questo motivo vada loro incontro affabilmente. Sì, decisamente le buone maniere non stanno di casa in questo posto. -penso tra me-

Adesso i due avventori sono vicini e curiosano tra gli espositori. Lei si abbassa. Prende un contenitore in polisterolo ed esclama: guarda anche le fragole grosse ci sono! Li prendo! A qunto me li fai?
Il signore del consorzio ride mentre le risponde: poi facciamo tutto un conto. No no – interviene il compagno di lei- dimmi subito quanto vengono-. Te li regalo! Non i vogghiu. (non li voglio).
Mi piacciono, -interviene decisa la signora-.
È una tipa sui generis, avrà sui 50 anni la contadina o forse dovrei dire coltivatrice per hobby visto l'abbigliamento: capelli nero corvino raccolti alla nuca con ciocche libere sul viso. Faccia piena, rotonda. Labbra rosso fuoco. Corpetto avvolgente su gonna, cioè, minigonna nera elasticizzata che lascia intravedere il risvolto degli slip sul culo piatto moscio e dulcis in fundo, delle calze nere con dei cuoricini bianchi che a mala pena riescono a contenere dei prosciutti degni dei migliori allevamenti.

Mi avvicino all'uomo del consorzio e gli faccio cenno che passerò in seguito.
Anche quest'anno comprerò il basilico.

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