Il nostro disagio ha radici lontane e
profonde. E nelle periferie le discriminazioni sono figli di progetti
politici assurdi lasciati a se stessi o nelle buone intenzioni di qualche anima pia.
La colpa? Dei dirigenti nazionali e
locali, naturalmente! E non lo dico per partito preso. Lo dico
convintamente e con cognizioni di causa.
L'integrazione delle etnie voluta,
tanto per citarne qualcuna, da una sparuta ma influente corrente di
pensiero cittadino, si è dimostrata da subito un fallimento dacché
si è pensato solo di assegnare le case popolari agli zingari del
catanzarese senza riempire di contenitori aggregativi i quartieri
Pistoia, Corvo e Aranceto, con progetti culturali adeguati.
Catanzaro Lido, incendio al "Sunrise" |
Risultato: paura e insicurezza tra i
cittadini residenti. È proprio qui, nel nuovo agglomerato edilizio
popolare, triangolo periferico sorto agli inizi degli anni ottanta,
che si verificano i fatti malavitosi spiccioli con una certa facilità
e arroganza imputabili per lo più agli stanziali meticci provenienti
da Lamezia Terme e sobborghi di Catanzaro, ovviamente non tutti gli
zingari sono malavitosi e non tutti gli italiani sono buoni
cittadini.
Furti in casa, rapine, furti d'auto e
relativo cavallo di ritorno, smercio di droghe, intimidazioni e pizzo
da qualche tempo sono diventati più frequenti. Sarà da convogliare
le attenzioni anche dell'incendio di questa notte all'etnia rom o
alla malavita organizzata?
Per i cittadini normali poco importa la
matrice d'origine di chi ha commesso i fatti.
Il problema fondamentale di tutta la
vicenda che brucia metaforicamente i cervelli della gente comune e
che li spinge a rintanarsi in casa adesso si fa ardito. Probabilmente
i malandrini non hanno niente da perdere, forse sono forgiati al
carcere e la vita degli altri vale niente rispetto alla loro
sopravvivenza, ai loro bisogni.
Il tentativo di distruggere un'impresa
storica, quella di Stillo, per indurre a miti consigli l'imprenditore
che, il teorema ipotizzato è sempre lo stesso, forse vuole sottrarsi
all'inciviltà e all'arroganza delinquenziale ha avuto grande eco in
città e una reazione immediata sui social network.
Anche nell'episodio di questa notte, purtroppo,
assistiamo a reazioni deludenti pieni di partigianeria e emotività.
Ovviamente dispiace per l'arresto forzato dell'attività
imprenditoriale e la relativa perdita economica. Tutta la parte buona
della società civile è al fianco di Mimmo Stilo, sia ben chiaro! Ma
sarebbe stato un bel segnale se gli stessi ardimentosi catanzaresi
che solo adesso si accorgono del malessere cittadino avessero speso
un minuto del loro preziosissimo tempo anche per gli sconosciuti che
si sono visti la casa devastata dai ladri o la macchina rubata.
Insomma, la cosiddetta Catanzaro bene fino ad ora ha dormito. forse
pensava di essere immune dalla bruttura culturale e civile che loro
stessi hanno alimentato nelle periferie.
La sottocultura non si accontenta più
del buono benzina del politico in competizione elettorale o delle
altre pratiche dei servizi sociali, è disposta anche ad appiccare il
fuoco nelle cucine del complesso balneare di Catanzaro Lido "Sunrise"
dell'imprenditore Mimmo Stillo gettando nell'incertezza e nella paura
la collettività?
Se è così si alimenta la paura e le
stronzate di Salvini e del suo predecessore Borghezio senza però risolvere alla radice il problema
sociale dei rom e dei diseredati che vivono ai margini della
ristrettissima cerchia della società opulenta.
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