Pagine

venerdì 29 agosto 2014

Mediterraneo, porta d'Europa e via di speranze

Caraibi? No, Calabria: Squillace!


mar jonio, golfo di squillace

L'estate sta finendo.
Tormentone di ogni fine agosto musicato dai Righeira che riporta ognuno di noi alla quotidiana routine. E, per dirla ancora in musica, durante le vacanze estive, chissà quanti hanno vissuto la spensierata “estate al mare” di Giuni Russo.
Mille e più canzoni, allegre o struggenti, rendono vivi i ricordi.
Nostalgiche visioni, mosse da soggettivi afflati rendono unici i giorni trascorsi insieme a vecchi e nuovi amici.

Nell'estate delle polemiche sui Bronzi di Riace, sulle esternazioni demenziali di certa politica o sulle teorizzazioni artistiche più o meno pilotate di questo o quell'artista si resta annichiliti davanti al quotidiano spettacolo della natura che si rinnova gratuitamente nonostante noi e le nostre tattiche utilitaristiche improntate sul guadagno economico condizionato dallo spread.

Il mare, i monti, l'entroterra e le coste dovrebbero essere lo spread delle stagioni umane che si beano e nutrono di odori, suoni, sapori, voci, speranze.

Gesti atavici si mescolano nello sciabordio ritmato e a volte irruento delle acque che si infrangono sulla battigia e formano strani disegni.
Lo Jonio, il Tirreno. Il Mediterraneo riporta alla luce la storia. Passato e presente sono lì, sotto gli sguardi dei bagnanti.
Nelle acque cristalline i tempi terreni si lasciano penetrare da quanti vogliono sondare, ricercare e proporre poetiche visioni sulle tracce degli storici invasori greci ma anche dai nuovi migranti carichi di ninnoli e mercanzie a basso costo che tingono coi colori della speranza persino i bagnanti insofferenti costretti a subire la miseria sbarcata sulle coste europee per mera sopravvivenza.

Guerre. Fame. Miseria mentale. Questi sono i sud. Le calabrie!
Le Calabrie non hanno confini geografiche. Le Calabrie siamo noi tutti. Vittime dei sentito dire, delle mafie mentali che riescono a muovere i pennivendoli in cerca di scoop. Capri espiatori, escamotage usati per offuscare le eccellenze vive e propositive che operano sul territorio.

Chi vive la Calabria e l'Italia nell'insieme globalizzante del mondo nell'armonia dei popoli non ha bisogno di spegnere alcuna sete voyueristica, personale o di gruppo. Chi ha mente e corpo,indipendentemente dalle apparenze, sa guardare oltre, penetrare l'ovvio, sminuzzare e ricomporre le apparenze, non per cercare paradisi artificiali ma per offrire visioni più consone alle esigenze corporee e intellettive.

Questa è la Calabria creativa.

Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.