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martedì 4 febbraio 2014

Strasburgo show della lega contro l'euro


Quattro scalmanati, si fa per dire (erano solo in tre), contestano il Presidente Giorgio Napolitano al Parlamento Europeo.



Fazzolettoni verdi al collo, non per ripararsi dal freddo di Strasburgo ma, per ostentare fieramente l'appartenenza ad una invenzione di nome “padania” e dei cartelli con su scritto “Basta Euro”, così si sono presentati tra i banchi del Parlamento Europeo gli esponenti della lega nord e hanno interrotto il discorso di Giorgio Napolitano alla maniera dei venditori di strada.

L'interruzione è durata un attimo tra i fischi degli altri europarlamentari che hanno criticato l'interruzione.
Per i contestatori si ipotizzano sanzioni. Matteo Salvini, Mara Bizzotto, Mario Borghezio, secondo il regolamento europarlamentare rischiano di essere puniti con ammonizioni, la sospensione del mandato e dell'indennità di soggiorno.

Il Grande Vecchio,Giorgio Napolitano, dal canto suo ha minimizzato educatamente l'accaduto definendole “proteste marginali e modeste” e nel dire no alla fine del sogno europeo ha ribadito che è necessario vincere i nazionalismi aggressivi e le vedute ristrette fatte di calcolo e convenienza di alcune classi dirigenti nazionali. Consapevole, comunque, che non può essere più portata avanti una politica di austerità fine a sé stessa pur di mantenere i costi in ordine.

Di sicuro, le elezioni europee di maggio, risentiranno del malumore dei cittadini, causato, oltre che dalla austerità imposta dalla Merkel, anche dalle decisioni della politica nazionale e dall'incomprensibile forma d'incostituzionalità adottata per garantire stipendi e pensioni d'oro alle classi dirigenti mentre si passava la ghigliottina persino ai buoni pasto dei dipendenti. Pubblici entrambi ma con mansioni differenti.

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