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giovedì 15 novembre 2012

vecchi e giovani contro i tagli europei

Bamboccioni, dipende. Choosy, non saprei. Coglioni, forse. Patetici, sicuro!


Come definire un gruppo di ragazzi che si mette alla testa di un corteo e scimmiotta quanto letto nei testi di storia?
Vuoi mettere una testuggine di cartoni contro scudi e manganelli per giunta in mano a gente addestrata?
Ma questa è l'età in cui si fanno le cazzate. Vuoi per passione condita con abbondante inesperienza. Vuoi per i condizionamenti ambientali legati all'incertezza del momento: una miriade di situazioni propri dell'età, che ci possono anche stare e che compongono il famigerato bagaglio di esperienze del quale andiamo fieri.

Dopo l'età delle cazzate i capelli cadono insieme alle speranze e, se tutto va bene, dopo essersi rotto il culo con qualche lavoro malpagato arriva l'età della saggezza (si fa per dire). Un'età in cui si dovrebbe stare tranquilli, in panciolle e al massimo, ma proprio al massimo, sentire il brivido lungo la schiena al parco giochi quando il nipotino o la nipotina scende a pancia in giù dallo scivolo grande.
E invece no!
La politica dei tagli riporta nuovamente in piazza i ragazzi del 68. brutti, flaccidi, senza capelli né denti. Alcuni esodati senza pensione o con pensioni da fame.
Almeno gli ex ragazzi del sessantotto possono essere “ciusy” storcere il naso e detestare chi ancora li induce a dimostrare il proprio malessere in piazza?

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