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domenica 25 novembre 2012

chiesa e non profit, perché no?

Riscrivi l’Italia.  

Così c’è scritto davanti ai seggi delle primarie del pd. (dicono che chi vince è automaticamente segretario del partito democratico e candidato a premier per il centro sinistra. E già questo mi puzza!)
Se davvero potessi riscrivere le condizioni in cui viviamo e le leggi che ci governano, la prima cosa che riscriverei in modo chiaro è l’obbligatorietà di contribuzione per chiunque risieda e abita in Italia secondo le proprie possibilità.
Ma questo c’è già!
Però non si capisce come mai se il cittadino comune possiede una casa che non gli produce profitti o rendite fresche come potrebbe essere un fitto per locazione debba pagare comunque una tassa iniqua come l’IMU e altri soggetti tipo le fondazioni le chiese (non dove si celebra il culto, ma anche di queste si potrebbe discutere) le onlus debbano essere esentate con unna legge della famigerata agenda Monti. Eppure, questi soggetti “possiedono immobili” come chiunque. Immobili o soldi che provengono da lasciti, questue, in una parola dalla “beneficenza dei cittadini” che hanno ritenuto salvifico lasciare i loro beni ad associazioni che si sarebbero presi cura dei più poveri, i deboli, (quale migliore occasione di questa?).
se a ciò sommiamo l’8xmille, gli aiuti statali alle case di culto, l’insegnamento della religione nelle scuole condotto da insegnanti designati dal clero; il turismo religioso e i relativi commerci, salta agli occhi una sorta di giro vizioso di denaro pubblico da rasentare il nero o peggio l'evasione fiscale ma che il lessico corrente  definisce associazionismo non profit.
Insomma, un impero franco che riceve e pratica beneficenza ad una fetta indefinita di persone.nel contesto economico e sociale attuale, può essere esentato da ogni tributo, dovuto da altre realtà anagraficamente definite fiscali?

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