Roccelletta di Borgia: l'imene di Buren sull'ovale della basilica |
L'imene dada color sanguigna di Daniel
Buren più che rimarginare antiche e recenti ferite subite dalle
rovine situate nel parco archeologico della Roccelleta inquieta!
Simile al rito tribale
dell'infibulazione, il rossastro imene di plexiglas ingabbiato col ferro;
posto lì, sull'ovale della basilica, al posto della spavalda meridiana in ferro che nella edizione dello scorso anno penetrava lo spazio, è uno sberleffo. Un insulto! Non un'azione dada, visto il
prezzo.
E se, per alcuni, entrambe le azioni
sono attuate per “conservare” una illegittima e infondata
autorità sui tempi sacri degli amori terreni, (pare che il
rifacimento chirurgico di un imene costi attorno ai 4.000 euro) per
le donne di una certa cultura è, ancora adesso, logico sottomettersi
al rito della “conservazione intima” tant'è che sono le donne
anziane della stessa famiglia a praticare il raschiamento delle
labbra vaginali delle fanciulle così da tutelarne l'illibatezza fino
al matrimonio.
Usanze barbare! Grideremmo noi
occidentali. Pronti a scendere in piazza, gridare, scrivere parole di
fuoco contro l'inciviltà a favore della tutela del tempio sacro come
facevano un tempo le femministe che gridavano nelle piazze: la f... è
mia e la gestisco da me!
E la terra? La storia? La Calabria,
perchè non le sentiamo nostre?
Perchè lasciamo ancora che le cose
accadano nel silenzio? Per paura o speranza? Paura di chi detiene il
potere nella speranza che qualcuno si ricordi di noi indigeni. Noi
calabresi testoni! Noi caproni che non capiamo niente. Noi che non
sappiamo disinnescare i saperi confezionati da una miriade di falsi
artisti poeti eroi. Noi, siamo, all'occorrenza, fiancheggiatori e
fiancheggiati.
Ma c'è anche chi non ci sta! Non ci
sta per amore verso una terra che non merita dirigenti simili.
Queste semplici motivazioni spingono a
scrivere caparbiamente quanto osservo.
E con caparbietà continuo a scrivere
contro le azioni incomprensibili di una classe dirigente attenta solo
alle clientele, agli amici, ai pacchetti preconfezionati dalle lobby
che governano il mercato dell'arte.
Niente di personale contro Daniel Buren che, dopo aver contestato il mercato, si è lasciato fagocitare dal sistema.
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