Pagine

sabato 19 maggio 2012

LA CULTURA FA PAURA

la follia oscurantista semina morte. La Società civile risponde: non riuscirà mai a uccidere il pensiero positivo dei giovani schierati contro il malaffare.

Quando qualcuno dichiara la pericolosità del pensiero e bandisce la libertà d'espressione attua la dittatura.
Le dichiarazioni posso essere esplicite o sottaciute; rafforzate da intimidazioni o soppressioni.
La morte della democrazia non limita, però, le facoltà intellettive. E se pur costretti, per mera sopravvivenza, alla prudenza, i liberi pensatori coltivano e diffondono, coi mezzi a loro congeniali, proposte e soluzioni, forse infantili, sotto certi aspetti, ma efficaci.
Le avanguardie artistiche, nate con la contestazione “impressionista” francese, rompono col passato, adottano e indicano nuove forme espressive in continua evoluzione, spesso in contrapposizione con il consolidato asettico fenomeno museale. Ma la contestazione artistica, che muove contro la società utilitaristica e mercantile, nel momento in cui è assimilata e quindi accettata, diventa essa stessa mercato, nonostante l'intenzionalità, da parte dell'artista, di rendere l'opera invendibile, appunto per sottrarre l'oggetto tesaurizzante ad una economia famelica e offrirlo alla collettività come punto di partenza per ulteriori incontri intellettivi.
L'azione artistica di molti creativi contemporanei rifiuta o reinventa i canoni del fare arte.
L'artigianalità sublime o decorativa studiata e accettata nel passato sembra non stare al passo coi tempi e le sensibilità dell'uomo contemporaneo.
Ma, la provocazione culturale non sempre si trasforma in sfida, ricerca dell'originalità, a volte è scadente, se non dannosa allorché intacca e deturpa le testimonianze storiche dei nostri avi.
In certe manifestazioni “culturali” si ha la sensazione che l'avanguardia porti alle estreme conseguenze i caratteri della modernità del pensiero e del gesto creativo. Mette in dubbio la sacralità storica. Crea connubi concettualmente improbabili tra antico, vecchio e nuovo.
Di contro, la medesima azione, progettata e contestualizzata in scenari differenti o affiancata al reperto storico salvaguardandone struttura e peculiarità temporali del manufatto, sprigiona la sua vera essenza di “Azione concettuale riformatrice”.
E mentre si tenta di volare alto per alleviare le piccole e grandi meschinità del cattivo pensiero che sovrasta e condiziona la materia, atroci notizie di cronaca giungono da scenari geograficamente   prossimi.
A Brindisi nel giorno in cui è attesa la carovana antimafia per ricordare la strage di Capaci nel ventennale della morte del giudice Falcone una bomba rudimentale fa stragi di innocenti. Morta una studentessa di sedici anni e feriti altri sette ragazze per lo scoppio di due bombole di gas messe tra il muro e il cassonetto della spazzatura adiacente la scuola professionale intitolata alla memoria di “Francesca Laura Morvillo Falcone” moglie del magistrato e vittima anche lei della mafia nella strage di Capaci.
Ragazzi, studenti inermi, ignare vittime sacrificali della follia di qualche assurdo pretesto pseudo politico-mafioso riconducibile ad affari sporchi che vedono nella figura del Giudice antimafia Giovanni Falcone e nei suoi insegnamenti i nemici più temuti.

Nessun commento:

Posta un commento

LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.