uno scorcio del CAM di Casoria, NA |
“Mille opere d'arte bruceranno nei
prossimi giorni per richiamare l'attenzione del ministro della
cultura Ornaghi”.
Questo l'annuncio provocatorio del
direttore del Cam, il museo d'arte Contemporanea di Casoria, Antonio
Manfredi.
''Smetterò quando verranno qui
Ornaghi, il presidente della commissione cultura UE Doris Pack e il
governatore della Campania Caldoro. Non chiedo soldi, solo
attenzione''.
“L’azione avrà inizio martedì 17
aprile 2012 alle ore 18.00 con la distruzione dell’opera pittorica
di un’artista francese collegata via Skype con il museo al momento
dell’azione, seguiranno le opere di Ast avamposto sociale oltre che
culturale, e fino a quando un’azione concreta non verrà messa in
atto per salvaguardare questa realtà, attraverso l’individuazione
da parte della Regione Campania di uno spazio consono alla collezione
internazionale del CAM e di fondi adeguati alla sua gestione, noi
continueremo a bruciare le opere della collezione permanente del
museo CAM.
In quanto centro di una rete internazionale ci facciamo capofila di un’azione di protesta allargata con l’appoggio degli artisti europei che vivono le stesse problematiche economiche. Nei propri studi, alcuni artisti internazionali bruceranno a loro volta le proprie opere per una rivoluzione globale della cultura”.
In quanto centro di una rete internazionale ci facciamo capofila di un’azione di protesta allargata con l’appoggio degli artisti europei che vivono le stesse problematiche economiche. Nei propri studi, alcuni artisti internazionali bruceranno a loro volta le proprie opere per una rivoluzione globale della cultura”.
DOMANI, QUINDI! Sarà vero? Avrà, il
nostro amico e gli artisti associati, il coraggio di distruggere mille opere o è solo un escamotage pubblicitario? Certo, come performance può risultare
originale anche se già altri artisti lo hanno fatto.
Personalmente penso che non è
distruggendo una o mille opere più o meno valide artisticamente che
si risolve il problema. Da sempre nei momenti di crisi economica gli
artisti e la cultura in genere sono i primi a soffrire per le
ristrettezze imposte dalle politiche economiche dei governi e dei
privati. D'altronde cosa è l'arte nel pensiero contemporaneo se non
una fonte di lucro che si assomma nei piccoli e grandi capitali?
Non lo dico io ma la storia. E la
storia insegna anche che ogni azione espletata a favore della cultura
presto o tardi genera frutti.
in bocca al lupo!
in bocca al lupo!
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