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domenica 10 aprile 2011

l'albero della macedonia, insieme per cambiare



Ho visto qualcosa d’inaspettato in televisione. Ho visto gente di etnia diversa vivere insieme nella stessa cascina accudire i figli degli altri come propri. Ho visto musulmani, cristiani e indù pregare insieme. Ho visto sullo stesso legìo bibbia, torà e corano. Ho visto tutti i colori dell’uomo sotto lo stesso tetto. Ho visto la ragione prevalere sull’antiragione. Ho visto l’amore!

Non è un sogno e neanche la comune sessantottina dei figli dei fiori. È una realtà controcorrente rispetto a quanto si sente e si vede.
Ministri che dicono chiaramente “fora dai ball” in riferimento ai migranti che per sfuggire alla fame affrontano la morte nel mediterraneo.
Oggi, finalmente ho visto qualcosa di pregevole in televisione. E mentre le immagini di uomini, donne e bambini in fuga dai loro paesi, ammassati per strada segregati nei centri d’identificazione o peggio morti in mare, scorrono nei servizi televisivi, “Racconti di vita” ha messo in onda qualcosa di diverso in merito all’accoglienza e al dialogo tra i popoli:

In una cascina alle porte di Monticelli Pavese, in provincia di Pavia, esiste una comunità familiare interreligiosa composta da quattro famiglie con storie, cultura, esperienze e religioni diverse; vivono una accanto all’altra e sperimentano l’interrazialità attraverso l’affido di ragazzi e bambini italiani e stranieri.

“L’albero della macedonia”, è una metafora che suggerisce la possibilità di vedere sull’albero, e quindi in natura, i differenti frutti che compongono, per mano dell’uomo, la macedonia, boccone goloso di fine pasto dai sapori e colori ben azzeccati, ma, che in questo caso, rimanda attraverso l’esperienza di quattro famiglie, due italiane e due immigrate, a una realtà resa possibile dalla convivenza di etnie diverse.

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