E' la ricetta giusta?
Mentre una parte degli italiani si mobilita per dire no alle manovre del governo perché non risolvono la crisi ma la peggiorano perché causano altre perdite di posti di lavoro nella scuola, nelle fabbriche e nell’indotto, situazione, questa, vissuta in prima persona dai contestatori, una piccola schiera di “intellettuali” analizza la situazione contingente e lancia una “sfida al berlusconismo”. Si tinge di viola e ne elenca i mali; dichiara solenni proposte d’intenti ma non va oltre. Anche l’opposizione si dice scandalizzata, stanca di assistere allo scempio della democrazia però sta ferma, no!, anzi lancia le solite accuse ma non fa nulla di concreto. Non presenta un piano di recupero economico, morale e d’immagine al paese e al Presidente della Repubblica Napolitano. in poche parole non ha il coraggio di sfiduciare apertamente il governo.
Non c’è che dire, ancora una volta si rasenta il grottesco! Anziché studiare strategie che aiutino a superare e risolvere la crisi economica ci si avventura in deliranti masturbazioni mentali. Si coniano nuove ideologie: il berlusconismo, appunto, e si lascia in soffitta il buon senso per correre dietro alle storielle, vere o presunte mentre la nave affonda. In simili situazioni le accuse o le invettive sono aspetti secondari e non risolvono i problemi che stiamo vivendo in Italia e nel mondo: Grecia, Spagna, Francia, Brasile, Argentina, Afghanistan e si potrebbe continuare all’infinito, rifare il giro completo come un ritornello per non vedere cambiare niente e incontrare sempre e comunque l’aspetto inquietante che accomuna i destini degli uomini: intolleranza e avidità!
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