Camping “le giare”, la 14a vittima.
È la figura di un uomo sofferente, quella che vedo in tv. Un uomo che deve sopportare il peso di un’infamia collettiva ma che diventa personale perché imputato principale, anzi unico, in qualità di titolare e gestore della struttura turistica incriminata.
Egidio Vitale non ce la fa a parlare. Le parole sono rotte dalla tensione emotiva causata dai ricordi delle persone coinvolte. Persone disabili, amici di vecchia data e nuovi villeggianti rimasti intrappolati nella valanga di fango. Alcuni hanno perso la vita; altri, familiari e amici hanno lasciato lì una parte importante del loro vissuto. E lui, Egidio, oltre all’amarezza di essere stato testimone del disastro, avere assistito alla perdita di vite umane in quei terribili momenti divenuti cronaca, ha perso la tranquillità. Quella tranquillità interiore che nasce dall’aver fatto bene il proprio lavoro. Avere accolto, ospitato e elargito ricchezza al territorio del soveratese con professionalità.
Ricordo la passione, quasi maniacale, sua e dei suoi collaboratori. La pulizia. Il trenino, realizzato da una vecchia 1500, adeguatamente trasformata in locomotiva per trainare tre quattro vagoncini aperti e che lui stesso guidava. Un trenino in miniatura che anticipava il suo ingresso nel camping a suon di musica, prendeva su i campeggiatori e dopo un breve giro li portava in spiaggia. Una spiaggia altrettanto bella e curata nonostante fosse libera e accessibile a chiunque. E poi, il servizio ristoro, l’anfiteatro…
No! Non merita tutto ciò. Anche se “la legge non ammette ignoranza” e avrebbe dovuto sapere che la struttura turistica sorgeva, in parte, sul letto di una fiumara. “… i permessi rilasciati dai vari uffici territoriali c’erano tutti quando ho acquisito il campeggio. Ecco i documenti della precedente proprietà!” …io sono la quattordicesima vittima del nubifragio di dieci anni fa. Conclude, visibilmente provato, il vecchio imprenditore.
le vittime sono state più di 14....
RispondiEliminaesseppi
"Alcuni hanno perso la vita; altri, familiari e amici hanno lasciato lì una parte importante del loro vissuto", in questa frase ho tentato di racchiudere la sofferenza dei spravvissuti, e ricordare coloro che hanno sofferto per la perdita di persone care
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RispondiEliminai "penso" sono contigui alla delazione, e comunque lasciano insinuare dubbi in quanti non conoscono i fatti. perciò, invito l'anonimo, a sviluppare più chiaramente il concetto e firmarsi, d'altronde se è sicuro di quanto dice, perché l'anonimato? in caso contrario sarà eliminato nelle 24 ore. grazie
RispondiElimina... la natura nn ragiona l uomo si...attenzioneee!!!ciao kairos
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