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sabato 11 settembre 2010

a Brunetta, il sud non è il cancro dell'Italia!

Il cancro maggiore dell’Italia non è il sud ma la gente priva di raziocinio che anziché adoperarsi per risolvere i problemi vecchi e nuovi causati dai cattivi governi apre la bocca solo per lanciare accuse folkloristiche.
La cosa inquietante è che queste frasi a effetto sono pronunciate in simposi politici formativi. Proclami faziosi che spingono all’odio piuttosto che alla soluzione dei problemi.
Valutando i fatti, la priorità del ministro brunetta non è la soluzione politica dei problemi, bensì inasprire gli animi.
I cittadini onesti dissentono fermamente da quanto esternato da Brunetta e lo invitano a evitare simili show in futuro. Faccia piuttosto quello che pretende dai dipendenti pubblici!
Onorevole, dia il buon esempio! lavori per migliorare la società!

questa la notizia diramata dall'agenzia ansa:


Brunetta, senza Calabria e parte Campania noi primo paese
Il ministro per la PA, sul 'Giornale', parlando dell'importanza del federalismo: c' è un sistema malato, rappresentato dalla "conurbazione" Napoli-Caserta
11 settembre, 12:22
ROMA - "Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa". Così si è espresso il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, secondo quanto riporta 'Il Giornale'. Spiegando l'importanza del federalismo il ministro evidenza l'esistenza di un sistema malato ben rappresentato dalla "conurbazione" Napoli-Caserta che è "un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'é, non c'é la politica, non c'é la società". Per dare un'idea, racconta di quando si tenne il primo consiglio dei ministri a Napoli, Per l'emergenza rifiuti in Campania: "La città era vuota. Qualcuno agli angoli delle strade ci faceva il segno con il dito", (il medio). "Gli intellettuali napoletani disquisivano se il termovalorizzatore di Acerra fosse idoneo sì o no. E stavano con la merda sopra i capelli". Mi ricordo "il freddo morale psicologico ambientale di quella giornata. Me lo ricordo. Ed è il segno più tragico, forse più dei mucchi di spazzatura per le strade, di una società, di una cultura e di una classe dirigente se non morte, tramortite". (ansa)

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