Racconti di vita in Calabria. 1
E la sera, in inverno qualcuno aveva sempre una storia da raccontare davanti al focolare.
La storia che più appassionava i ragazzi e li faceva andare a letto un po’ timorosi era quella legata alla vicenda del pastore che incontra il diavolo nelle campagne di Squillace e gli chiede…
Ma andiamo per gradi:
ancora oggi, ai piedi di Squillace sorge un ponte, forse romanico, costruito in pietra, argilla e calce che scavalca il torrente Ghetterello.
Secondo la vecchia leggenda, nella zona del ponte abitava un pastore che con le piene invernali aveva difficoltà ad attraversare il corso d’acqua ingrossato dalle piogge. E per attraversarlo agevolmente costruì un ponte che metodicamente veniva travolto dalle piene.
Un giorno, stanco, invocò il diavolo e fece un patto con lui pur di fargli costruire un ponte solido e duraturo che nessuna piena avrebbe mai travolto e distrutto. Il diavolo acconsenti a patto che, una volta ultimato, la prima anima a passare fosse stata sua. Inutile dire che il diavolo pensava che il primo a passare sarebbe stato il pastore, invece, il pastore, da buon calabrese dalle “scarpe grosse e dal cervello fino”, appena finito di costruire il ponte fece un fischio e il cane che si trovava dall’altra parte lo attraversò per raggiungere il padrone.
(segue; solidarietà contadina)