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venerdì 7 maggio 2010

AAA opinionisti liberi cercasi

La comunicazione corrente porta a semplificare i concetti. Nessuno ha tempo per leggere e la passione per la buona lettura è mortificata dalla irriguardosa merda mediatica sciorinata ovunque, in tv come sui giornali. Con ciò non è mia intenzione bacchettare nessuno e se proprio si deve trovare un capro espiatorio per alleggerire le coscienze, la colpa deve essere attribuita indistintamente a tutti.
Non ci sono falchi e colombe ma è bene ricordare che esistono schieramenti di “guardiani mediatici” al soldo di potenti lobby addestrati ad hoc per cavalcare le fobie del momento così da offuscare verità, depistare e fuorviare le attenzioni collettive dai gravi problemi sociali. Infatti, non si capisce perché le firme note al grande pubblico non si siano espresse in modo chiaro nei confronti dei temi contemporanei che mortificano intere popolazioni. Temi sempre inerenti il corretto funzionamento della gestione sociale, economica e politica delle nazioni, delle aziende, della classe dirigente e dei cittadini comuni. Ricordiamo tutti il dramma dell’Argentina. Il crac della Parmalat, le bolle bancarie. Tutto ciò non è bastato! Oggi i cittadini greci, quelli comuni, quelli che non hanno voce vivono in prima persona un dramma generato dall’ingordigia di quanti avrebbero dovuto gestire le ricchezze dello Stato per migliorare il tenore di vita sociale e che invece hanno provocato la bancarotta nazionale. Ebbene dove sono questi signori! Perché le restrizioni non iniziano da loro, dai protagonisti del disfacimento? Si potrebbe pensare di requisire i beni ai colpevoli. Tanto per dare un segnale di correttezza e un monito chiaro piuttosto che parlare di immunità parlamentare che nei fatti si trasforma in impunità.
Ecco, manca una voce cristallina. Una penna onesta. Manca l’etica intellettuale, pacata, tagliente, chiarificatrice di Enzo Biagi, quella dell’irruente Indro Montanelli; ma se ce ne sono, di voci libere che non scadono nella spettacolare teatralità e nel gossip, non ne abbiano a male: è il segno dei tempi: chi non si assoggetta è oscurato dai mezzi di comunicazione di massa gestiti dalle famiglie editoriali importanti, proprio come è accaduto per Enzo Biagi