giovedì 25 agosto 2016

Terremoti

Per essere al passo con gli eventi è doveroso parlare del sisma che ha distrutto interi paesi del centro Italia. 
Decimato famiglie e disintegrato costruzioni.

Gli esperti sono d'accordo, stigmatizzano che oltre il 70% delle costruzioni non avevano i requisiti richiesti dal protocollo antisismico. 

Ignorano forse che gli insediamenti abitativi sono stati edificati per la stragrande maggioranza nei secoli passati e che i sistemi costruttivi in cemento armato sono di fattura recente?

Qualche critico d'arte pone il problema sulla ricostruzione e mantenimento della bellezza.
Che fare? Come ricomporla?
Ricostruire a secco con lo stesso materiale? Edificare anime in acciaio e coprirle col materiale originale buttato giù dalla scossa sismica? 
Le tecniche e le idee non mancano. Manca la prevenzione a tutela delle vite umane e della bellezza artistica e culturale dell'intera società italiana.
A questo punto l'indignazione non serve. Serve rimboccarsi le maniche e lavorare affinché si modifichino le menti.

Lotta di classe.


Si diceva proprio così: lotta di classe! Che significava rivendicare e difendere la parità dei diritti dei cittadini. Per questo motivo non si accettavano compromessi sfavorevoli o dannosi per le classi povere. Emancipazione significava rivendicare il concetto di uguaglianza, impossessarsi del diritto allo studio, la cultura vera e rivisitare la storia mondata dalla faziosità delle classi dominanti.
Per questi motivi i rappresentanti delle classi sociali tenevano alto il tono dei rispettivi temi ideologici.
Lotta di classe, si definiva!
Non necessariamente cruenta. Ma Determinata, sì!
Poi venne il caos.  furono manipolati idee e concetti. Le lobby penetrarono scientificamente le strutture dei partiti dei lavoratori. Nelle fabbriche s'infiltrarono cellule eversive composte di persone convinte di dovere forzare la mano con la violenza.
Il psi si disgrego'. Il PCI si imborghesì a tal punto da mutare pelle e essere visto come il nemico delle classi povere che accettava fondi e sovvenzioni dagli industriali non accontentandosi più dell'autotassazione degli iscritti e dei simpatizzanti. Nonché dei rubli mandati dall'ex URSS.
L'apparato costava troppo.
L'epilogo è storia recente.

Tag: politica, opinioni, società

Catanzaro. Dirigenti del PCI sul palco durante un comizio in piazza prefettura negli anni '80
Da sinistra: Natta e Politano in primo piano

mercoledì 24 agosto 2016

Pane e cipolla, soldi, sacrifici e

La resa dei conti.


Piove a dirotto. Anche Il cielo sembra voler dare l'ultimo saluto. La resa dei conti è arrivata.

Tuoni fragorosi annichiliscono i componenti della banda rifugiatisi sotto il portico.
Gli ottoni sono al riparo.
Se continua a buttarla così i musicanti non potranno accompagnare il feretro e suonare il requiem secondo le ultime volontà dell'estinto.

I becchini predispongono il carro funebre mentre i musicisti addossati l'un l'altro intonano il salmo. 

Grosse gocce d'acqua cadono sul legno tirato a lucido e scivolano via immediatamente.

Nonostante il maltempo il corteo si muove alla volta della Chiesa. ( qualcuno sussurra: il prete ha fretta: dopo c'è il battesimo. che ci vuoi fare: questa è la vita! chi nasce e chi muore...)

Ne è valsa la pena? È valsa la pena condurre una vita di sacrifici e sofferenze, angustiarsi, riempire la valigia coi sogni dei migranti, lavorare senza risparmiarsi in terra straniera con l'obiettivo di appianare la strada ai figli?
Sotto il cappello si agitano i pensieri. Nascosti agli occhi e agli orecchi altrui si intrecciano i se e i ma in una incognita spirale fatta di opportuni, ipotetici pragmatici pensieri terreni volti a migliorane i giorni propri e quelli altrui.  ... non sarebbe stato meglio se ...


Tag: riflessioni, sotto il cappello, vita, opportunità

martedì 23 agosto 2016

Sotto il cappello.


D'estate, appena finita la scuola, il ragazzo tornava al suo paese natale. Gli istitutori raccomandavano di mantenere le buone maniere e di non parlare in dialetto.

L'uomo e il ragazzo sembravano in posa, in mezzo al campo e con le zappe in mano sarebbero stati un bel soggetto per un dipinto di Courbet.

Il ragazzo stava al piede e osservava le mosse dell'uomo.
Il sole era alto e picchiava ma il ragazzino non l'avvertiva. Riparati entrambi dalle pagliette a falde larghe preparavano il terreno per la semina.

Il silenzio esaltava il canto degli uccelli e il mormorio della fiumara che scorreva lì vicino.
Non una parola usciva dalle loro labbra.
L'uomo pensava al probabile raccolto e il ragazzo era eccitato dalla sua romantica esperienza contadina.
Questi e altri pensieri frullavano nelle teste riparate dal sole dai cappelli di paglia grossolana


domenica 21 agosto 2016

Esoteriche suggestioni e reali presenze

Roma. Primavera del '93.
La porta si spalanca. La signora delle pulizie entra nella camera.
Oh sant'Iddio chi ha portato fiori? Quante volte devo dire che soffro di allergia?
Si guarda attorno mentre spalanca la finestra per rinnovare l'aria.
Dove sono i fiori? Chiede incredula.
Non ci sono fiori!
Bah. Strano. Eppure ho sentito un inequivocabile profumo di rose...
La signora esce e noi riprendiamo il discorso dal punto in cui lo avevamo interrotto.
Analizzavamo, razionalmente, i carismi comuni a padre Pio, Natuzza Evolo, fratel Cosimo Fragomeni e il legame d'amore indissolubile tra questi e i rispettivi "figli spirituali" come Egidio Salzano che conoscevo bene da qualche anno, amabile persona e degno figlio spirituale di padre Pio del quale diffondeva la parola, l'insegnamento e, in certi momenti emanava un delicato profumo di rose.
In quel momento parlavamo di lui e del quaderno dell'amore.
Tag: mistici, testimonianze, misteri esoterici, angeli, natuzza

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