lunedì 18 aprile 2011

a Silvio Berlusconi

aore12
Tanto tuonò che piovve!
È proprio il caso di dirlo, anzi urlare a squarciagola SMETTETELA!
Smettetela, anzi, Silvio Berlusconi SMETTILA! di incancrenire con le tue esternazioni farneticanti la collettività. L’Italia ha bisogno di quiete e di guide accorte, dirigenti giudiziosi e ministri super partes per potere uscire dalla miseria mentale e economica nella quale è sprofondata. Quello che tu stai facendo è deleterio! e porta altri ad emularti. In poche parole metti gli uni contro gli altri. E questo non è saggio da parte di chi dovrebbe rappresentare degnamente tutti.

Gli italiani confidano nella correttezza di Giorgio Napolitano. Non c’è più spazio per te. Ora le speranze sono riposte solo ed esclusivamente nella figura del Presidente della Repubblica; e, confidiamo che Lui metta in pratica quanto la costituzione gli concede e ponga fine allo stillicidio velenoso, frutto della tua politica, che sta insozzando tutto e tutti.

Se sbaglio, e hai ragione tu, avvalora le accuse che scagli contro i magistrati e gli altri organi dello Stato con delle prove. Sarò al tuo fianco come del resto tutti gli italiani, altrimenti…

Senza rancore… vai a goderti gli ultimi giorni della tua personale avventura in uno dei tanti paradisi terrestri di tua proprietà e lascia in pace una nazione e un popolo che ti ha concesso di essere quello che sei.

domenica 17 aprile 2011

face book politica e affari

Può capitare che cliccando su un’immagine accattivante, che suscita curiosità, ci si trovi a navigare in acque sconosciute, incontrare sirene o tritoni, orchi e orchesse, truffatori, venditori di fumo e figli di ‘ntrocchia. E i marpioni della politica sono a conoscenza ma non all’altezza di governare simili trucchetti. Allora, che fanno? Ingaggiano qualche ragazzo o ragazza che conosce bene i meccanismi e fanno gestire il loro personale “termometro umorale politico”

A chi non è mai capitato di trovarsi inconsapevole sostenitore di una pagina votata a una causa, un uomo politico, un gruppo politico, un’associazione no profit solo sulla carta?

Face book, grazie ai suoi innumerevoli iscritti, è diventato il termometro umorale contemporaneo per antonomasia dei signori che hanno governato la società, suddiviso arbitrariamente le ricchezze e la cultura.

Come spiegarsi altrimenti l’incremento di questi giorni, per lo più, di gente, fino ad ora, “impegnatissima in politica”? Ma che trova il tempo, adesso, perché periodo di campagna elettorale per le amministrative?
In questi giorni i personaggi impegnatissimi in questioni alte riescono a trovare il tempo per chattare, fare complimenti e dimostrarsi alla mano, confidenziali. Si capisce da come trattano gli “amici” e scrivono sulle bacheche.
Atteggiamenti impensabili fino a qualche giorno addietro. Non per cattiveria o superbia, ma perché presi da mille problemi; problemi da risolvere alla collettività.
Peccato che i problemi siano rimasti tali e quali a prima, salvo qualche lieve maquillage urbano o qualche “favore personale” a questo o quell’amico grande elettore.

sabato 16 aprile 2011

palloncini azzurri per Berlusconi e frasi oltraggiose per i magistrati



C’è da chiedersi, davanti ai palloncini azzurri e ai manifesti che tappezzano Milano e inneggiano a Berlusconi ma diffamano i magistrati, perché tutto ciò accade in un frangente simile?

Possibile che di fronte a fame, miseria, nuove e vecchie povertà, i cittadini onesti spendono tanti soldi per prendere parte a un derby palesemente drogato?

A ben guardare, le persone che urlano contro i magistrati non sembrano navigare nell'oro.
Le loro mani, i volti e l’abbigliamento testimoniano origini umili.
Il corteo è composto da gente che ha ben altri problemi.
Problemi impellenti come il pane, la casa, le medicine, a eccezione della Santanchè. Nonostante ciò, sono lì a invocare giustizia e delegittimare i giudici.

Anche nelle sedi istituzionali c’è chi chiede lumi e invita il ministro Alfano a fare luce inviando una commissione d’inchiesta a indagare nel tribunale di Milano. I firmatari sono Quagliariello e Gasparri, ricordate? L’emendamento 1707?

Ultima domanda: se ci fosse stato un cittadino comune, che so uno che subisce violenza nelle carceri e che magari muore a seguito delle violenze subite, tutta questa bella gente si sarebbe elettrizzata a tal punto? Avrebbe urlato parole indignate contro i magistrati?

venerdì 15 aprile 2011

parlamentare a 18 anni e senatore a 25



Largo ai giovani!


“Abbassare da 25 a 18 anni la soglia di età richiesta per potere essere eletti deputati e da 40 a 25 quella per diventare senatori. Questo il contenuto di un disegno di legge costituzionale approvato dal governo su proposta dei ministri Giorgia Meloni e Roberto Calderoli che recepisce i contenuti di una proposta bipartisan avanzata lo scorso gennaio dai deputati Gozi e Graziano del Pd e Formichella e Centemero del Pdl.”

Ecco un modo concreto per creare nuove possibilità di lavoro ai vari “trota” che hanno sponsorizzazioni influenti; verrebbe da dire! Sì, perché un tempo si parlava di esperienza e di saggezza mentre oggi, vista la composizione dei due rami del parlamento, basta avere un bel corpo, bella presenza e cieco servilismo per accedere a importanti e delicati incarichi istituzionali. Poco importa se il paese va a rotoli e la cultura della solidarietà non attecchisce. Ooh: siamo pazzi? Direbbe, da buon romagnolo, Bersani. Siamo qui a pettinare le bambole?

È ora di fare Politica seria che dia risposte ai problemi nuovi derivanti dalla globalizzazione mondiale, che sappia accogliere e promuovere fonti di sostentamento laddove servono. Una politica al servizio della gente e non l’esatto contrario come avviene ora.
Mettiamo da parte le frasi ad effetto. Non sono questi i problemi della gente. E poi, mi piacerebbe sapere chi e quanti sarebbero i giovani che dovrebbero “guidare” il Bel Paese. Ma forse si riferiscono al paese di Bengodi, i parlamentari bipartisan che hanno partorito la genialata dei parlamentari bebè. E non hanno tutti i torti! visto che dopo 5 anni di cazzeggio totale e presa per i fondelli del popolo sovrano se ne vanno in pensione con un bel gruzzolo alla faccia del popolo sofferente e deriso che li aveva votati speranzoso.

giovedì 14 aprile 2011

abusi di potere

L’arroganza di certi personaggi sta inquinando irrimediabilmente la società e sta facendo allontanare i cittadini dallo Stato.


©archivio M.Iannino
courtesy ©by mario iannino, abusi di potere
Litigiosità a parte, che sa di farsa tra compari, quello che fa arrabbiare di più è l’arroganza, l’uso personale dei poteri conferiti dallo Stato Repubblicano a gente indegna che pensa di gestire una ditta privata piuttosto che una Nazione Democratica. Uno Stato con problematiche differenti che vanno dalla disoccupazione alla povertà, immigrazione, welfare, scuola, diritto allo studio e perdita di potenzialità intellettuali come, d’altronde, documentato dai mass media.

È sintomatica l’indolenza dei ministri che, posti davanti alle incertezze della Nazione e al ripiego assurdo di donne e uomini laureati e con anni di tirocinio gratuito nelle specialistiche, costretti a impiegarsi in attività degnissime ma che mortificano e annullano gli studi, vanificano i relativi aggravi economici sostenuti dalle famiglie, non battono ciglio, eludono le risposte ma si dimostrano indignati, permissivi, liberali, democratici e buonisti per le loro porcherie mentali prodotte e divulgate nelle sedi istituzionali. Per ultimo il cosiddetto "processo breve" approvato alla camera con 314 sì, una maggioranza, se pur risicata ma scaltra che assedia le istituzioni, approva in parlamento leggi che necessiterebbero della maggioranza democratica parlamentare e non la somma algebrica di teste raccattate lungo il cammino.
Non è una questione di destra, sinistra o centro. È una questione di onestà intellettuale. Una questione di rispetto per il Parlamento. Una questione di rispetto per le istituzioni e quindi per i cittadini. Ma questa è una visione romantica della cosa pubblica. Loro, i politici, sono dei veri strateghi… e forse…

È per gestire meglio i loro affari che stanno facendo di tutto per far disinnamorare i cittadini e allontanarli da ciò che è politica?

Altrimenti, come potrebbe un assessore regionale calabrese personalizzare le istituzioni e inveire contro qualche dipendente regionale sprovveduto che osa rifiutare agli amici/clienti, da lui mandati a chiedere notizie ancora non rese pubbliche? Non è una barzelletta. Stando alle notizie riportate dai giornali locali, pare che dopo il rifiuto del funzionario, gli imprenditori in questione siano ritornati dal loro supporter, uno che da ragazzo militava nella destra arrabbiata e che tale è rimasto, visto le prodezze, un certo Tallini, che, ritenutosi offeso, si è presentato nell’ufficio dell’impertinente impiegato e lo ha aggredito. Da qui una sequela di denunce e controdenunce.
Ora, la domanda da porsi è semplice: può un assessore, specie in campagna elettorale, comportarsi così? Può intervenire sui funzionari per far sapere notizie in anticipo di qualche giorno ai cittadini?
notizie che, tra l'altro, appariranno presto sul sito della regione.
Sono queste le regole democratiche?
Siamo al paradosso!

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