sabato 3 luglio 2010

Angela Napoli: il coraggio di una donna

Angela Napoli è nata a Varallo in provincia di Vercelli ma il suo temperamento è certamente di donna calabrese; è un parlamentare della Repubblica Italiana e membro della commissione parlamentare antimafia.
Una donna, politicamente impegnata che dice quello che pensa e non fa sconti neanche agli uomini del suo schieramento politico, tant’è che per protestare contro il suo partito, accusato da lei di averla lasciata sola, decide di non presentarsi alle urne per le regionali del 2010 in Calabria.
Per avere denunciato collusioni e ambiguità di quanti fanno finta di non sapere o conoscere chi pilota e determina i voti in Calabria per una sorta di “opportunità politica e elettorale” altrimenti detta omertà, vive sotto scorta da molti anni. Angela Napoli pone interrogativi scontati, chiede, a chi di competenza, il perché di certi atteggiamenti e manovre ambigue che destabilizzano conti pubblici e sistemi istituzionali. Insomma non dice nulla di nuovo ma il coraggio col quale fa nomi e cognomi di politici che vanno a cena o partecipano a festini preelettorali con gente della ‘ndrangheta, o le puntuali interrogazioni parlamentari per chiarimenti di certi percorsi ambigui di governanti, di oggi e di ieri, chiariscono egregiamente il suo modo d’intendere “l’impegno in politica per il sociale”.

Giusy Versace: una bella pagina di vita!

Giusy Versace: una bella pagina di vita.

Oggi ho conosciuto Giusy Versace: una ragazza dalla bellezza mediterranea; bella, solare e altruista. Una ragazza forte che sa reagire e trasforma il suo dramma umano in momento solidale a favore degli svantaggiati; persone grandi e piccole che hanno avuto la sventura di essere amputate e non hanno i mezzi economici per munirsi di protesi così da poter mitigare l’handicap fisico.
La associo per un attimo Giusy ai Versace della moda ma in Calabria sono facili i casi di omonimia non consanguinea. Spengo la tv e faccio una ricerca nel web. In questo caso l’intuizione si dimostra giusta.
Le sue origini sono di Reggio Calabria, ma da dieci anni lavora e vive a Milano. Il suo nome, all’anagrafe è Giuseppina Versace, detta Giusy, ha trentatré anni e vanta due record; uno, è la prima atleta donna con amputazione bilaterale alle gambe in gara a un campionato nazionale di atletica leggera e due, concorre al titolo a soli tre mesi dal debutto in questa disciplina.
"se devo iniziare quest’avventura sportiva, voglio rappresentare la regione da cui provengo" racconta Giusy, che seppure per adozione non nasconde il suo affetto per Milano. Proprio Milano, infatti, le ha offerto un lavoro che farebbe gola a qualsiasi amante della moda: quello di retail supervisor per una nota griffe, in pieno centro. Non l'azienda di famiglia (e il nome che porta parla di un'azienda che fattura cifre da capogiro), ma quello di una casa concorrente. "Per correttezza", racconta lei, "per non mischiare il lavoro con la famiglia, e anche per curiosità".
"Sono invalida a causa del lavoro. – rivela Giusy - Prima, due settimane al mese, quattro giorni su sette, ero lontana da casa: in giro per il mondo a controllare le boutique che avevano il nostro marchio in franchising, su e giù dagli aerei, negli alberghi, affittavo automobili con la velocità con cui si beve una tazzina di caffè. È successo durante una delle trasferte, nell'agosto del 2005. Un incidente in cui ho davvero rischiato di morire e a causa del quale ho subito l'amputazione di entrambe le gambe. Al rientro a lavoro qualcosa è cambiato. Per esempio, ho trovato molte porte chiuse", ricorda oggi Giusy. E ha cominciato a lavorare nel back office. "Pian piano, però, a gomitate mi sono ripresa la mia scrivania. Ho ricominciato a guidare, ma sono realista: non posso più tenere i ritmi di prima. Ora viaggio molto meno". In compenso, dirige una Onlus, Disabili no limits, di cui prima si occupava a tempo perso, e che ora è diventato un impegno importante: come dice lei, il lavoro per una causa giusta. "Ci occupiamo di raccogliere fondi per amputati economicamente svantaggiati", spiega, "perché il servizio sanitario non riesce a garantire ausili abbastanza evoluti, fornisce solo protesi base. In più, curiamo progetti come 'Emergenza Haiti', attraverso cui abbiamo spedito kit e protesi per gli adulti e i bambini rimasti feriti nel terribile terremoto".
"Ho messo le mie prime protesi da corsa il 15 febbraio scorso, e ho provato a correre in pista. Risultato? Non sono caduta, e già questo è stato un grande risultato".
Giusy, ha coperto in 24 secondi i 100 m., tempo che le è valso la qualificazione ai Campionati italiani.
In bocca al lupo, Giusy! Siamo con te…

ibridazioni e colture transgeniche: anguria all'ananas

©archivio M.Iannino
anguria all'ananas
Ibridazioni

L’ozio è il padre dei vizi ma può anche essere una condizione temporanea; uno stato contingente che induce alla riflessione e predispone gli animi alla creatività.

Secondo alcune leggende anche l’universo è nato da uno sbadiglio di Giove. Il dio supremo che in un momento di noia, per ingannare il tempo, si mise a creare delle realtà temporali. Dapprima creò uno spazio brullo molto ampio ma la monotonia del luogo non gratificò il suo lavoro, si sentiva insoddisfatto! allora aggiunse del verde, creò alberi, arbusti, fiori e erbe.

Compiaciuto e soddisfatto, questa volta, si sedette all’ombra di un bellissimo fico per rinfrancarsi dal caldo e dalla fatica ma non riuscì a trovare sollievo all’afa opprimente.

Capì che serviva qualcosa di più mirato, che rinfrescasse subito le membra; allora pensò a qualcosa di fluido e fece sgorgare fresche acque limpide dai monti, ma, vide che l’acqua sceglieva percorsi in declivio privi di ostacoli e lui, trovandosi su una collinetta non ne poteva usufruire, cosicché creò e fece sgorgare una sorgente lì, a portata di mano, vicino all’albero di fichi.

Soddisfatto del suo lavoro Giove immerse i piedi nell’acqua e trovando sollievo si appisolò al gorgoglio della sorgente.
Al suo risveglio si guardò attorno, e, compiaciuto, decise d’invitare gli dei minori nel suo nuovo giardino. Organizzò una bellissima festa. Invitò persino un minotauro, un ciclope e giacché c’era l’acqua anche le sirene. Il cielo, terso ma monotono, si lamentò e gli disse: senti, Giove hai creato tutte queste belle cose e non ha pensato d’inventare qualcosa che rallegrasse e tenesse compagnia anche a me? Sì... convenne Giove. Hai ragione! Dopo una lunga meditazione, il creatore, prese dell’argilla la bagnò e iniziò a modellarla. Fece delle figure ma nessuna era di suo gradimento.

Una sirena che lo osservava dal bordo dello stagno che la ospitava in occasione sella festa sussurrò: Giove perché non fai un animale con le mie sembianze? Così quando passa sopra di me, mi saluta e anch’io mi sento meno sola. Però… ammise Giove. Non hai tutti i torti. E pose alcuni esseri nel cielo a volteggiare. A sera, stanchi per i continui volteggi aerei, gli esseri dell’aria si posarono a rinfrancare le membra sotto l’albero di Giove. E no! Esclama Giove incazzato nero. Non solo vi ho creato, vi ho dato tutto quello spazio lassù, ora mi fottete pure il mio posto? Via di qua e visto che preferite la terra ferma da oggi non abiterete più gli spazi celesti, non volerete più e andrete a piedi, raminghi a lavorare e produrre col sudore della fronte se volete campare. Ma Giove, non lo sapevamo scusa… e poi, come facciamo siamo tutti uguali almeno dacci una compagna tu che puoi fare tutto. Giove impietosito rispose: va bè… vediamo che si può fare. Ci pensa qualche attimo e: ci sono, dammi questo, e afferra un’appendice pendula dal basso ventre dell'essere, la schiaccia la rimodella e la butta nel cielo. Ecco tu occuperai il posto che prima occupavano loro, gli uomini, e tu senza uccello ti chiamerai femmina…

È passato tantissimo tempo. L’uomo e la sua femmina, osservando le creazioni di Giove sono riusciti a carpire molti segreti della natura. Hanno capito che tappando il buco femminile formatosi dall’estirpazione dell’appendice maschile riescono a raggiungere sensazioni nuove, piacevoli e che dopo sono più tranquilli e vorrebbero fumare. Ma hanno capito anche che la ricerca assidua delle sensazioni produce qualche sorpresa; una sorpresa che impegna molte risorse all’uomo e alla femmina e che, se lo stato di piacere dura qualche attimo, quello che arriva dopo nove mesi comporta un impegno non indifferente, dalla durata costante fino alla maggiore età del nascituro, al quale, considerati i problemi occupazionali, viene dato il nome di bamboccione. Perciò, entrambi decidono di trovare un hobby, magari meno piacevole ma che aiuti a trascorrere il tempo dell’ozio senza sorprese. La femmina fa la calza, cucina, lava stira e l’uomo va a caccia, coltiva l’orto e prova a mischiare gli elementi per vedere l’effetto che ne viene fuori, come faceva Giove quando, al culmine della noia, decise di creare l’universo.
Alcune cose piacciono, altre no. Alcune riescono bene altre così così. alcune cose sono comode e aiutano l'uomo altre sono demenziali, inutili e dannosi. ma vediamo cosa l'uomo nella sua beneamata nullità, dopo tutto questo daffare, riesce a combinare. Incrocia pollini di fiori differenti. Studia i genomi, ricerca l'origine della vita e, meraviglia delle meraviglie! Nasce il mapo; un frutto metà mandarino e metà pompelmo. Crea colture di prodotti alimentari transgenici; e per ultimo, l’anguria all’ananas! che non sa' ne dell'uno e ne dell'altro!

venerdì 2 luglio 2010

Italia, spaccatura insanabile tra Governo e cittadini


L’Italia vera si vede per strada


È un bollettino di guerra non una rassegna stampa.

A Roma i Ministri se la prendono con i contestatori che non approvano la manovra economica e i parlamentari, schierati a testuggine, difendono a oltranza le leggi blindate che il governo Berlusconi vuole approvare prima dell’autunno.
Intanto nel bel paese tutto sembra procedere come sempre: la gente affolla i supermercati ed è molto accorta alle offerte, paragona i prezzi e sceglie il prodotto col prezzo minore. Qualcuno fa finta di avere un gatto o un cane e compra scatolette di carne, riso soffiato e pasta precotta. Una signora, forse signorina, appariscente e anche un po’ volgare guarda dall’alto in basso tutti e tutto mentre mastica spavalda una chewing-gum a bocca aperta con relativo schiocco d’accompagnamento frammisto di sorrisini sussurrati al telefonino rosso fuoco tutt’uno con le labbra carnose di un rosso eccessivo. È rifatta! Esclama un ragazzotto all’amico. Enri ti dico ch’è ‘na mignotta guarda là ha due bocce grossissime e due gommoni al posto delle labbra…

E mentre la vita scorre come sempre arriva la doccia fredda degli aumenti previsti nella manovra economica attraverso gli altoparlanti del supermercato:

La maggiorazione dell'aliquota Irap per le 4 regioni con deficit sanitario avrà effetto sull'acconto di novembre. Mentre, l'aumento dell'addizionale Irpef avrà invece impatto nel 2011. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate. Nelle 4 regioni (Lazio, Calabria, Campania, Molise) per l'anno d'imposta 2010, si applicano le maggiorazioni dell'Irap nella misura dello 0,15% e dell'addizionale regionale all'Irpef nella misura dello 0,30%, rispetto al livello delle aliquote vigenti.

Nei volti della gente non cambia nulla. Nessuno sembra aver compreso che le regioni del sud dovranno iniziare a piangere e soffrire per pagare i nuovi balzelli o a fare sentire la voce in maniera ferma affinché paghi chi fino ad ora ha evaso, rubato e frodato.
Ma la minzione logorroica giornalistica induce lo speaker ad accelerare e prima che qualcuno possa recepire la notizia nel modo giusto butta la seconda:

in agricoltura per il Sud c’è stato uno stanziamento nell’ambito del programma comunitario 2007-2013 pari a 44 miliardi di euro dei quali ne sono stati usati solo 3,5. Uno «scandaloso percorso» secondo il ministro Tremonti. «Mentre cresceva la protesta contro i tagli subiti, aumentavano i capitali non usati -. Più il Sud declinava, più i fondi salivano. Questa cosa è di una gravità inaccettabile». E la colpa – afferma ai microfoni del cronista il ministro- «non è dell’Europa, dei governi di destra o di sinistra, ma è colpa della cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende. E siccome i soldi per il Sud saranno di più e non di meno nei prossimi anni allora non si può continuare con questa gente che sa solo protestare ma non sa fare gli interessi dei cittadini».

disorientamenti e verità

Dove inizia il sud? E poi, cos’è il sud? Il sud di chi, di cosa!?

È sufficiente spostarsi d’un passo, svoltare a destra o a sinistra e sei a nord, est o ovest.
I punti cardinali sono una bugia! Un concetto mentale. Una menzogna utile all’uomo per orientarsi, per distinguere il senso di marcia, capire dove andare.
Chissà se gli uccelli migratori conoscono i punti cardinali oppure navigano a naso. magari dicono cip per indicare che vanno diritti, cip ciop per dire alla compagna: avrei voglia di zomparti addosso o forse no: lo fanno quando la femmina è disponibile. Come fanno i cani: se lei, la cagna, non è in calore, non c’è nulla da fare e anche quando è predisposta se il lui che si propone non è di suo gradimento, nisba! Che strana la natura! gli umani devono corteggiare, essere galanti, fare regali, inviti a cena, fiori e dopo una più o meno lunga tiritera forse si ciula… solo chi ha tanti soldi non ha di questi problemi. La femmina umana si concede, non tutte, la maggior parte delle femmine concedono languidi baci e languide carezze come da graziosi accordi e cachet pattuiti: 700 euro per gambizzare e 5000 per sopprimere ma c’è anche chi lo fa gratis a nord sud est ovest e pure di traco.

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