giovedì 8 aprile 2010
Legittimo impedimento
Legittimo impedimento
È giusto! Cosi la smettiamo di menarcela con la tiritera sarkosì o sarkonò! Noi amiamo Carlabruni, com’è bella carlabruni emmenomale che c’è carlabruni! Adesso tratta lei col colle!
Finalmente è stata promulgata una legge che esprime tutto il lavorìo fantasioso della retorica asservita al potere. Ora c'è solo da aggiungere una piccola insignificante negazione alla frase che appare nelle aule dei tribunali, e la casta è palesemente legittimata a usare l'arrogante prosopopea del potere.
Un potere che in teoria non dovrebbe esistere secondo la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana ma che nei fatti è esercitato non appena la casta arriva nella stanza dei bottoni!
*Là, seduti ai posti di comando, gli eletti cambiano immediatamente pelle, con la sola differenza che gli animali, lupi, serpenti, uccelli, rinnovano il rivestimento corporeo per esigenze naturali, non sovvertono la natura e non cambiano status: i lupi rimangono tali anche se cambiano il pelo!
*semplice esternazione non condivisa dalla maggior parte degli italiani... quelli che:
meglio stare allegri e cantare perché a Napoli dicono "core allegro Dio l'aiuta"! E allora? “basta ca c’è ‘sto sole basta ca c’è ‘sto mare…”
e chi preferisce altri generi può spaziare tra:
"il cielo è seempre più blùùùù... ùùù"... o "Dipende, da che dipende? Da che punto guardi il mondo, tutto dipende!"
mercoledì 7 aprile 2010
l'acqua è di tutti!
Liberalizzare!, o privatizzare? L’Acqua...
E mentre si discute sulla terminologia adottata, si consuma l’ennesimo atto di cattiva gestione della cosa pubblica!
Non sono serviti a nulla gli sbagli del passato quando i governi di destra, centro e sinistra hanno varato le leggi sulla privatizzazione delle aziende statali e parastatali come Enel, Sip ora Telecom, Gas, Eni…
Si era detto, per tranquillizzare i “soliti catastrofisti” che dal libero mercato avrebbe trovato giovamento l’utente finale perché le aziende avrebbero adottato prezzi concorrenziali ma, come si sa, la realtà è diversa dalle intenzioni. Di fatto le tariffe sono in continuo movimento, sembrano poste su un tapis roulant che nessuno ha interesse a fermare.
Va bèh, si può obiettare che quei governi erano composti da burocrati, persone cresciute senza una cultura reale dei mercati, e ci può anche stare come scusa ma ora, alla guida del governo, c’è un Imprenditore di lunga esperienza, un uomo che si è fatto dal nulla e conosce tutti i meccanismi economici. Berlusconi sa bene che chi imprende, investe soldi e impegna il suo prezioso tempo deve per forza ricavare un congruo guadagno e poco importa se il prodotto gestito è di prima necessità: acqua, petrolio, gas, non fa differenza! E non fa nessuna differenza se l’elemento libero per antonomasia esistente in natura ha generato la vita e continua a preservarla! Per l’imprenditore è solo un mezzo per fare soldi. D’altronde si è visto anche nella gestione delle ferrovie che, da servizio alla società, quando era in mano allo Stato, una volta trasformato in azienda privata, l'ex servizio sociale della mobilità taglia le corse improduttive e nessuno degli amministratori si pone il benché minimo scrupolo se isola una parte del territorio nazionale col consequenziale, ineluttabile impoverimento dei residenti come avvenuto in Calabria e in altre parti d’Italia.
Ora è chiaro, se i comuni lasciano gestire le risorse naturali che il buon Dio ha elargito a società private, la storia insegna: tariffe maggiorate e servizi inaffidabili, come già sperimentato in Francia che dopo vent’anni di monopolio privato e lobbistico i comuni si sono ripresi la gestione degli acquedotti.
A questo punto, l’appello è rivolto al Cavaliere Silvio Berlusconi!
Se ama davvero il popolo e vuole rendergli un servizio reale non deve liberalizzare l’acqua ma studiare un piano strategico per migliorare le strutture esistenti e lasciare che sia ancora lo Stato, i comuni a gestire il bene sociale!
martedì 6 aprile 2010
la tgr Calabria e il territorio catanzarese
Lettera aperta alla redazione rai della Calabria
La redazione rai della Calabria deve essere senz’altro priva di personale, altrimenti non si spiega la struttura del palinsesto e la scaletta del direttore (o capo redattore?) attento ai compleanni centenari di Monasterace ma distratto dalle notizie del capoluogo.
Sì deve essere senz’altro così! però, a ben pensarci, se non ricordo male, dovrebbe esserci una postazione decentrata, con dei giornalisti, proprio in pieno centro storico, ospite nei locali dell’amministrazione provinciale di Catanzaro da diversi anni! Allora? Come mai il nulla quasi assoluto? Il quasi sta per le sporadiche segnalazioni degli eventi in calendario al teatro politeama, qualche stralcio del “marca” e la calendarizzazione delle mostre al complesso monumentale del S. Giovanni. Queste non possono essere disattese! Per il resto se non succede un cataclisma, un omicidio o qualcosa di eclatante sembra che Catanzaro e il comprensorio non produca nulla di culturalmente importante e che neanche la politica e la società tutta sia all’altezza di attrarre l’attenzione dei media locali. Eppure il territorio offre innumerevoli variegate possibilità: turistiche, culturali, antropologiche, storiche ma anche intense problematiche contemporanee vissute giornalmente in centro come nelle periferie che non sono né più né meno interessanti delle giunte dei comuni della locride o della faida del vibonese.
Seguo quotidianamente la testata giornalistica regionale, e quando possibile anche gli speciali del sabato i buon giorno mattutini e la lettura dei giornali. e ho notato una certa disattenzione del servizio pubblico nei confronti della cultura dei catanzaresi ormai da diversi anni.
La mia non vuole essere una nota di demerito e neanche una sterile quanto dannosa critica ma uno stimolo, qualora ce ne fosse bisogno, una sollecitazione, un invito ai giornalisti a narrare i fatti della gente alle prese con i problemi quotidiani della recessione e gli sforzi per superarla, ove riscontrati, per divulgare al meglio le potenzialità della Calabria tutta.
seggi elettorali della Calabria secondo la Corte d'Appello di Catanzaro
Oggi, l'ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello di Catanzaro, presieduto da Fortunato Rosario Barone, ha ultimato i riscontri documentali sui verbali dei seggi elettorali Calabresi e dopo avere verificato i dati elettorali forniti dai tribunali della regione e la conseguente lettura dei dati definitivi relativi ai candidati alla presidenza ed alle liste in lizza, ha stabilito che le liste che hanno superato lo sbarramento del 4% previsto dalla legge elettorale sono:
per i candidati alla presidenza:
Giuseppe Scopelliti, Pdl, eletto con 614.706 voti, pari al 57,82%;
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Agazio Loiero Pd, ha ricevuto 341.978 preferenze, pari al 32,16%;
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Filippo Callipo Idv, radicali e lista «Io resto in Calabria» ottiene 106.526 voti, pari al 10,02%.
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I voti totali espressi dagli elettori calabresi sono stati 1 milione 63.210.
Superano il 4% dello sbarramento 8 liste:
Per il centrodestra, ha superato il quorum introdotto dalla nuova legge elettorale regionale
Lista Pdl Berlusconi con Scopelliti, con il 26,34% (271.061 voti);
Scopelliti presidente, con il 9,91% (101.943);
Udc, col 9,46 (97.304)
Insieme per la Calabria-Scopelliti presidente, col 5,15% (51.967),
Sono rimaste fuori:
Socialisti uniti – Psi 3,23% (33.256), Noi Sud 3,06% (31.497)
Fiamma tricolore – La Destra 0,43% (4.454).
Nel centrosinistra:
Pd, con il 15,72% (161.757);
Autonomia e diritti-Loiero presidente, con il 7% (71.986);
Federazione della sinistra, col 4,03% (41.499);
di poco, anche la federazione della sinistra (Prc-Pdci), supera lo sbarramento sul filo di lana.
Rimangono fuori:
Psi-Sinistra con Vendola, col 3,75% (38.624);
Alleanza per la Calabria, col 2,26% (23.276),
Slega la Calabria, col 2,05% (21.081).
IdV è l’unica lista delle tre che sostenevano Filippo Callipo a presidente a superare lo sbarramento con il 5,38% pari 55.323 voti,
rimangono fuori:
Lista Bonino Pannella con lo 0,24% (2.483) e Io Resto in Calabria con 1,98%, e 20.428 voti.
L’Ufficio centrale della Corte d’appello, ultimato il riscontro, invia i verbali ai tribunali delle circoscrizioni provinciali preposti ad attribuire il quoziente per l'assegnazione dei seggi ai partiti sulla base della legge elettorale vigente.
La proclamazione degli eletti è prevista per fine settimana. tra giovedì e venerdì.
pensieri (provocatori) spersi nel web
Pensieri spersi
A volte s’incontrano persone speciali in posti inimmaginabili; persone che danno il meglio senza chiedere nulla in cambio.
PERSONE!
Alle quali è sufficiente un sorriso, un commento partecipato; insomma un atto spontaneo, mondato dal falso perbenismo delle faine salottiere che, mentre stringono mani e vestono i loro volti di sorrisi, studiano come tesaurizzare l’operazione in atto.
Le faine, con tutto il rispetto per la razza animale, sono ovunque. Presenti nelle assemblee, nei posti di lavoro, per strada, nei supermercati, vestono panni comuni per camuffare l’appartenenza alla razza ma nulla possono per tamponarne l’odore acre, nauseabondo che fuoriesce dai pori. Un odore che molti non avvertono più perché assuefatti e soggiogati dalle alchimie nebulizzate con sapienza dalle lobby ma che mette in allarme il sensibile olfatto delle Persone Speciali.
Ma anche le faine hanno una loro sensibilità! Basta farle ragionare! Far capire loro che sono il prodotto delle ambiguità sociali fatte assurgere a certezze di vita e che … ma che cazzo sto a dì?
Il mondo è dei furbi! Questa l’amara realtà. Altroché!
E, le persone speciali di cui sopra? Che fine fanno? Esistono le hai incontrate davvero oppure sono un’invenzione letteraria?
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