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sabato 21 settembre 2024

Cicli lunari, sciamani, tecnici e alluvioni

 

La forma dell’acqua.

Parlare di acqua in questo momento è come parlarle di corda nella casa dell’impiccato.

L’Emilia Romagna è quasi sott’acqua! È il secondo anno consecutivo che le piogge improvvise , puntuali, hanno ingrossato fiumi e torrenti facendoli straripare.

La natura impalpabile modella il prezioso liquido adattandolo ai contenitori. Non ha una sua forma definita a priori. Ha solo la necessità di abitare spazi congrui e quando questi le sono sottratti, l’acqua, se li riprende.

La pianura bonificata dagli uomini per il sostentamento necessita di attenzioni continue. E quando ciò non avviene laddove è carente la devastazione è garantita come la morte.

Gli argini degli alvei riaprono squarci nei punti in cui le relative manutenzioni programmate ma non esperite presentano vie d’accesso alle inondazioni.

E mentre la popolazione frustrata reagisce, Puntuali, arrivano le accuse. Il gioco al massacro, indecoroso, tracima peggio dell’acqua sui territori mentali insozzando anche le giovani menti.

Servire con disciplina e onore è diventata un’opzione.

Deprimente nascondersi dietro il dito. Non si può imputare ogni evento climatico al riscaldamento prodotto dalle macchine e dalle industrie inquinanti. E i bombardamenti? In quale categoria l’inseriamo? Che peso hanno sul cambiamento climatico, sospendendo per un breve attimo l’annientamento dei esseri viventi e ogni cosa viva sui terreni bombardati?

La scienza, i progressi tecnologici, gli studi sull’intero cosmo sembrano inutili.

Eppure, una volta, e ancora oggi, i contadini osservano la luna per coltivare e mettere a dimora i prodotti della terra. Costruiscono barriere per proteggere il raccolto e curano la terra, madre di tutti.

Antropologicamente, gli sciamani, osservavano, pregavano, davano consigli affinché l’ordine delle cose funzionasse armoniosamente se pur in assenza di comprovate ricerche scientifiche il loro ruolo serviva alla collettività.

 

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