courtesy A ©iannino -senza titolo- |
Morire sotto i colpi amici può succedere in guerra ma rimanere schiacciati sotto le casse che contengono aiuti alimentari paracadutate dalle organizzazioni umanitarie è qualcosa che lascia interdetti.
Le guerre in Ucraina e Palestina hanno mostrato il peggio di certa brutalità che non ha niente di umano. La strage di massa è il risultato di un'azione bestiale, ma poi perché bestiale? È una definizione che non fa giustizia al regno animale. Gli animali entrano in competizione per sopravvivere e sfamare sé stessi e la prole mentre gli uomini entrano in conflitto e distruggono i propri simili e le culture nemiche per avidità e sete di potere.
Le immagini dai fronti di guerra penetrano nelle nostre case e scalfiscono appena senza destabilizzare le quiete giornate improntate nella routine consolidata.
Ma la nostra esistenza è davvero tutelata?
Noi che abbiamo la fortuna di vivere nelle società rette dai filoni di pensiero che basano le fondamenta esistenziali nelle democrazie a sostegno delle Repubbliche costituite siamo realmente in una botte di ferro?
Tra faccende domestiche e altre attività tipiche di una quotidianità tutto sommato normale lasciamo che le atrocità delle guerre ritenutw lontane da noi e dai nostri interessi sfoghino le potenze belliche nella striscia di Gaza e nei Paesi martoriati da tempo oltre i confini geografici nazionali.
Nei Paesi in guerra interi quartieri sono ridotti a macerie. Abitazioni sventrate, annerite dalle esplosioni formano montagne frammiste di calcinacci e suppellettili sbrindellati. La disperazione si tocca con mano, è palapabile nei sopravvissuti che si aggirano tra palazzi e case sgretolate dagli attacchi aerei nemici mentre nei Paesi in pace la vita continua come se niente fosse.
In Medio Oriente inizia il periodo di preghiera del Ramadan (10 marzo/8 aprile) e tutti i musulmani indirizzano la mente all'adorazione di Allah.
Quattro settimane di preghiera e digiuno durante il giorno! Si astengono dalla collera e offrono opportunità di devozione, riflessione e celebrazione della misericordia e amore di Allah. Per celebrare degnamente il mese del Ramadan gli adulti in buona salute si astengono dagli atti immorali e dalla collera e digiunano tutto il giorno dopo la colazione del mattino si astengono anche dal bere fino a sera.
È una pratica eroica! A prescindere dalle convinzioni individuali e certezze divergenti con usi e costumi che affondano le radici in altri campi, essere stoici non è di tutti.
Ma con quale animo e come possono dedicarsi alla preghiera per quattro settimane se costretti sotto la pioggia incessante del fuoco nemico? Scappare alla ricerca di un rifugio; scavare a mani nude tra le macerie con la speranza di recuperare qualcosa che allevi il feddo e sgomitare tra la calca affamata attorno alle cucine da campo improvvisate?
La nostra educazione civica, intrisa di retorica, ci porta ad essere “solidali” con quanti soffrono. E la tranquillità sociale non prevede guerre sanguinose per cui, finanze individuali permettendo, facciamo shopping destreggiandoci tra gli scaffali stracolmi di prodotti spazzatura di ogni genere.
Consumismo e carestia indotta. Due facce della stessa medaglia coniata per incrementare fatui paradisi terreni dai confini caduchi
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