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giovedì 4 gennaio 2024

Immigrazione, la visione di Giorgia

 

Emigrazione legale.

Nella prima uscita pubblica del 2024 Giorgia Meloni ha espresso le sue teorie su alcune problematiche attuali. Non mi soffermo sul modello politico e sull'etica degli esponenti che compongono la squadra di governo, sarebbe come parlare di aria fritta o più semplicemente perdere tempo con chi non vuole intendere altro perché convinta di operare bene nonostante le figure di merendina accumulate.

Colpisce, invece, l'atteggiamento nei confronti di quei disperati che riescono ad approdare sulle nostre coste. Ha poca importanza se questi disgraziati sono caricati con la forza sulle imbarcazioni oppure si vendono un pezzo di corpo legandosi indissolubilmente ai mercanti.

Colpisce la determinazione che accomuna tutti i malvagi nel proteggere a oltranza le proprie certezze e che per difenderle usano con forza il potere politico e economico. Uccidere il prossimo con le armi o vietandogli la possibilità di una vita migliore attraverso decisioni arbitrarie e decidendo appunto se concedere il visto d'accesso oppure noi non cambia niente! È comunque un crimine contro l'umanità.

Chi può emigrare e chi no? Qual è la differenza tra una persona che scappa da un paese governato da tiranni e chiede rifugio politico e chi scappa dallo stesso territorio perché sfruttato, affamato e incolto?

La presidente del Consiglio nella conferenza stampa odierna assicura che il suo obiettivo "è lavorare in Africa, fermare le partenze in Africa ed aprire lì degli hotspot per stabilire chi abbia diritto ad arrivare in Europa e lavorare sulla migrazione regolare. Siamo stati il primo governo che ha attivato il decreto flussi per tre anni, perché un altro elemento per vincere l’immigrazione irregolare è dare segnali sulla migrazione legale".
E ancora:

“In Europa adesso non si parla più solo di distribuire in Ue i migranti ma di lavorare in Africa con politiche efficaci, questo è anche merito nostro”.

Combattere i trafficanti e fermare l’immigrazione irregolare, difendere il diritto a non dover immigrare e lavorare sull’immigrazione regolare … è il mantra di Giorgia.

Sì ma non è costruendo prigioni in Africa o pagando i governanti totalitari africani per tenere la “spazzatura” nel proprio territorio che si risolvono problemi umanitari così terribilmente impellenti ma resi caustici dalle scelte scellerate di chi intende mantenere una parvenza di legalità.


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