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venerdì 15 settembre 2023

Giorgia, più diva che statista

 

Chi vive male ragiona male e mangia peggio!

Dopo tanto tempo, finalmente un governo politico votato dagli elettori che sono andati alle urne. Non vi è stata una grande affluenza ma quella percentuale che ancora crede alle favole urlate dai palinsesti e nelle piazze ha dato credito alle fandonie che voleva sentire e farsi dire.

Prima gli italiani. Basta accise sui carburanti. 10Mila posti di lavoro e via dicendo. Le promesse, dette forse in buona fede, non sono state mantenute.

La Meloni sfoggia due tre vestiti finemente tagliati sulla sua persona e un trucco accurato per ogni occasione. Non è la borgatara di qualche tempo addietro quando faceva militanza attiva ma dimostra di essere cresciuta e sa come presentarsi in pubblico. Peccato che adesso non urla più a favore degli ultimi e di quanti, moltissimi, afferrano la vita coi denti da cani affamati da un sistema economico finanziario che sa come assoggettare il pensiero politico e riportarlo a più miti consigli.

I migranti stanno diventando un boomerang per la politica assurda di Salvini e della destra in genere. Mentre i posti di potere sono assegnati a parenti e assimilati nelle fila di governo.


La pietas non contempla l'accoglienza dei diversi.

E i poteri governanti escludono con rabbia malcelata le povertà.

Migranti. Disoccupati. Inoccupati. Famiglie arcobaleno, maternità surrogata e cure assistite embrionali per le coppie che vogliono figli insomma tutto ciò che a questi soggetti suona diverso e non rientra nei loro schemi mentali è sbagliato! Da reprimere con leggi stese appositamente per rendere difficoltoso l'avverarsi di un sogno.

Intanto la parte governativa s'accorge delle culle vuote di vecchia memoria. La natalità è in forte calo, anzi è del tutto assente com'è assente il lavoro remunerato degnamente, causa primaria delle culle vuote. Come può una giovane coppia pensare di mettere in cantiere un figlio/a in simili condizioni?

Carissima Giorgia, quando ti guardi allo specchio, non chiedergli chi è la più bella del reame e non chiedere alla tua squadra di curatori d'immagine qual è il colore che più ti s'addice. Magari metti sempre le solite cose e fai fatti come avevi promesso prima del tuo incarico.

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