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domenica 1 gennaio 2023

Calabria, Sul filo della memoria

 

Verso sud. 



Il sole del sud lancia riverberi scintillanti sull'acqua del mare e sui cespugli di ginestra abbarbicati sul pendio collinare a ridosso della strada statale che inanella le case sparse sul litorale jonico catanzarese.

Quanto tempo è passato? Solitamente non mi piace fare calcoli temporali. A farli si soffre di più e il tempo infligge la sua lama tagliente nella carne viva dei ricordi.

Preferisco chiudere gli occhi e osservare dalla fessura delle palpebre il caleidoscopio delle immagini immagazzinate nella memoria.


Il lungomare pullula di gente. Qualcuno porta a spasso il cane e le giovani coppie i bambini nei passeggini. E la pista ciclabile è deserta. Nessuno che pedali, contrariamente a qualche anno addietro, nel quartiere marinaro, è sempre più raro vedere persone in bicicletta. In compenso ragazzi sui monopattini elettrici sfrecciano tra la gente che si gode il sole, fa compere o si affaccia dal muro che separa la spiaggia dal lungomare e getta occhiate di disappunto sui detriti organici trasportati dalle onde. E sì! Le mareggiate dei giorni scorsi hanno portato legni e plastiche e hanno eroso del cemento alla base dei cordoli cementizi frangiflutti.

Il sole è caldo. Non un alito di vento!

Il nuovo anno sembra nascere sotto i migliori auspici per noi che viviamo di riflesso i drammi dei popoli prigionieri di tirannici assassini.

La striscia d'acqua sinuosa luccica tra le dune di sabbia grigia e, alla foce, apre voluttuose labbra. Sussurra frasi sommesse d'amore. Si insinua dolce nel grembo accogliente le sue ambagi appena trasformate in quiete e lì trova riposo.


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