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lunedì 14 marzo 2022

Ucraina, come le mosche al miele

 

Quando c'è un conflitto e dalle parole si passa ai fatti Molte cose non convincono.

Non convincono le prese di posizione salottiere. Quelle cioè esternate nei salotti mediatici delle televisioni e dei social-media. Non convince l'aumento indiscriminato dei prezzi dei beni di largo consumo. E non convince affatto il frastuono delle bombe gettate indiscriminatamente sulla gente.

I palazzi crollano e le macerie sotterrano le speranze di pace di quanti incolpevolmente vi rimangono seppelliti.

L'Ucraina è una terra ricca. Che fino ad oggi ha prodotto merce umana da esportazione. Ha prodotto badanti e colf, bambini da adottare e per i quali commuoverci.

Intanto:

Il suo sottosuolo ha minerali che fanno gola. Non è quindi una questione di veti ideologici. Non è un fatto di destra o sinistra, di oscurantismo dittatoriale o democrazia. È un fatto di egoismo la guerra che si sta combattendo lì!

Nessuno mai si è preso la briga di andare a vedere perché altri popoli muoiono di fame e sete o perché alcune etnie sono deturpate da malattie che in altri luoghi sono state debellate da decenni e che basterebbero pochi centesimi per eliminarle anche lì.

I grandi imperi economici non sono preoccupati dalla situazione economica e sociale delle periferie degradate in cui la gente rovista nelle discariche in cerca di qualcosa che possa sfamare le povertà vestite d'ossa che puzzano di fame e sete.

Le scorpacciate salottiere fatte di numeri e statistiche cervellotiche sulla pandemia hanno ceduto il passo al voyeurismo macabro e alla retorica dei buonisti dell'ultima ora.

La spartizione delle lobby, quella che fa guadagnare montagne d'oro, petrolio, gas, alluminio e minerali rari non riguarda i popoli che vogliono vivere in armonia.

La spartizione è per pochi. Gli stessi che hanno mandato gli ignari a morire. Gli stessi che comandano dove seminare morte in nome di ipotetici ideali religiosi e politici.

Oggi il teatro di guerra è situato nel cuore d'Europa. Ma se abbattiamo per un attimo la geografia e le lingue rimangono in piedi le persone fatte di corpi caldi, sangue, carne, pelle. Corpi pensanti! Saturi di sentimenti. Emotività. Empatie.

L'Ucraina è una terra ricca, sì! Ma la sua ricchezza non è condivisa. È monopolizzata da sempre . L'unico dato condiviso ha un nome ben noto che accomuna la quasi totalità degli uomini che stanno fuori e molto lontane dalle barricate innalzate dalle logiche spartitorie delle lobby di potere. Persone che vivono in povertà. che sperano, che stanno all'odore come le mosche attorno al miele protetto dalle api operaie

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