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sabato 25 aprile 2020

Coronavirus, come sarà la fase due?


LA PESTE.
Il primo grande flagello che lascia tracce indelebili nella storia, nella letteratura, nel dna e negli atteggiamenti di molti si chiama peste.

La peste bubbonica decimò corpi e indebolì le menti già precarie. La paura fece confinare gli appestati in apposite aree e impose, in barba al garante della privacy che ancora dovevano inventarlo, un segnale sonoro: il campanello! E guai a toglierlo di dosso.

Il campanello degli appestati doveva essere udito non da uno o due metri ma molti di più. Doveva avvertire l'avvicinarsi del morbo e attorno a lui si creava il vuoto.

La scienza era ai primordi.

L'immunità di gregge era d'obbligo ed anche l'unico modo per uscire dal terrore. Non c'erano i tuttologi e, grazie a Dio, gli internauti neppure. Al massimo si navigava a vista. Si millantavano visionari untori. E le accuse si fermavano sulle porte dei potenti. A farne le spese erano i derelitti senza tutele. Ma oggi no! No?

Il pericolo reale odierno sono, non i contagi di ritorno ma, i comandanti delle flotte imperiali. Gli ammiragli che suggeriscono con certezza determinate soluzioni:
immunità di gregge; iniezioni disinfettanti, esposizione ai raggi uv e la ripresa urgente delle attività produttive.

L'isolamento rimane in piedi! Come nel 1630, campanellini a parte, l'isolamento si è dimostrato uno strumento sicuro per arginare i contagi.

Un atteggiamento necessario, quindi. Non c'erano fasi inerenti la libera circolazione. O si guariva i no. E non c'erano tamponi o altro che riuscisse a diagnosticare anzitempo il virus.

I nostri scienziati, se pur con differenti analisi, e gli esperti chiamati nei gabinetti dei ministri interessati al contenimento del contagio pandemico hanno suggerito un piano d'azione che deve essere svolto in fasi.
La fase uno, quella di maggior contagio, sembra essere agli sgoccioli.
L'astinenza è quasi finita. Liberi tutti?

Non proprio. Pare che qualche esperto scienziato abbia suggerito di fare attenzione all'età anagrafica dei cittadini ancora in vita.

La fase due è attenta agli ultra 60enni. Chi ha più di 65 anni deve continuare la quarantena!

E l'evoluzione scientifica? I test? I tamponi? La rilevazione della temperatura?

Beh è più economico tenere a casa i vecchi piuttosto che prestare loro le giuste e adeguate attenzioni sancite dal protocollo medico.

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