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venerdì 6 marzo 2020

Incontri che valgono una vita

È stato un incontro fortuito quello con Michelangelo Pistoletto.


Lo vidi tra le macerie della “roccelletta” di Borgia, all'inizio credetti che fosse una replica dei totem disseminati lungo il percorso pedonabile delle sue installazioni posizionate tra i reperti storici del parco archeologico Scolacium”.  Cappello bianco. Camicia e pantaloni bianchi. Sguardo stanco.

Mi avvicinai ed era come vederlo allo specchio. Solo che il suo doppio non era riflesso ma stampato ad altezza naturale e poggiato al muro della vecchia abitazione baronale. E poi, il Maestro in carne e ossa!
Che ancora stava osservando i lavori disseminati per dare le ultime indicazioni, mi tese la mano e, dialogò con me affabilmente:

“Tutti gli specchi sono connessi, rotti o intatti che siano, così come gli umani hanno lo stesso Dna. (...) Vedo la società come uno specchio rotto. La distruzione dello specchio è l’interconnessione del mondo: ogni frammento conserva le medesime proprietà riflettenti dello specchio intero. (…) Quello che vediamo nello specchio non può essere falsificato.”

...tra gli opposti sta la virtù, credo sia questo il messaggio insito nel "terzo paradiso"...

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