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domenica 16 febbraio 2020

tensioni sociali, oggi come negli anni '70

Cambiano i tempi ma le tensioni sociali permangono.


Si pensava: “l'evoluzione tecnologica darà spazio alla socializzazione. I lavoratori godranno di più tempo libero. Potranno dedicarsi alle ragioni dell'intelletto e alle passioni culturali. Teatro. Lettura. Scrittura. Poesia. Pittura. Musica. E meditazione!

Crescerà ogni cosa insieme all'evoluzione scientifica e tecnica giacché il lavoro sarà a misura d'uomo e lo sgraverà dalla fatica fisica donandogli tempo libero da dedicare alla famiglia e alle passioni dell'anima.”.

Questo si diceva quando si parlava di riduzione dell'orario di lavoro nelle fabbriche e nei posti di lavoro in genere.
All'epoca tra gli operai vigevano le 40 ore settimanali mentre alcune categorie impiegatizie del pubblico impiego faceva già le 36 ore.

Erano tempi d'impegno sociale e di passione politica.

Si sperava... ma la realtà odierna è ben più amara e desolante di quanto ci aspettavamo viste le conquiste sociali ottenute con scioperi e assemblee che miravano alla sensibilizzazione sociale. Non a caso le ore di sciopero fatte per solidarietà nei confronti di altri lavoratori meno sindacalizzati che faceva fatica a rivendicare diritti acquisiti nelle grandi realtà lavorative.

Il caporalato sembrava essere destinato a scomparire. La tirannia, i soprusi di bassa lega e la tracotanza tra poveri sembrava avessero i giorni contati.

Invece, osservando storici lavori artistici che documentavano i fermenti sociali e culturali degli anni '70, con rammarico, si leggono storie mai tramontate e sconfitte, anzi...


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