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sabato 2 novembre 2019

Ambiente e politica, spazi occupati dai detriti

Aspettando l’inverno. Sperando che non accada l'irreparabile

Appuntiamo una serie di quesiti sui quali riflettere:
L’inverno calabrese si preannuncia, ad essere positivi, grigio e denso di catastrofe ambientali tra mezze novità politiche.
Sulla griglia c’è il problema dell’emarginazione sociale composto di vecchie e nuove povertà: zingari, disoccupati vecchi e giovani, gente che si arrangia come può per sbarcare la giornata. Chi spaccia, chi ruba, chi mendica e chi lavora in nero.
Mentre nei salotti bene della politica padrona ci si crogiola in presentazioni di libri biografici.
Biografi astuti, servi, oppure ingenui postulatori di un dio minore che avrebbe, dice lui, voluto cambiare il mondo ma che ha cambiato solo il punto d’osservazione senza mirare a niente di concreto?

Dice, il biografo, che il suo “idolo” è stato un riformatore. Ed in qualcosa dice il vero: ha riformato, in forza della carica che ha occupato, la materia degli incarichi regionali e nominato assessori “tecnici” e non consiglieri eletti dai calabresi. 

È stato in perenne conflitto con la questione della sanità senza raggiungere traguardi degni di nota per il servizio sanitario e per il servizio ai cittadini.
Aspirante Riformato. Potenziale Riformatorio. o Accentratore diligente e disciplinato scolaro di una vecchia scuola di partito attento solo a mantenere il potere carpito con l’astuzia?
Inutile dilungarci!
Se in cuor suo ha agito e lavorato bene noi calabresi non ce ne siamo accorti.
E poi c’è la spinosa ed eterna questione ambientale composta di sicurezza del territorio e la salvaguardia dell’incolumità fisica delle persone.
Ma è davvero tutto colpa degli zingari il degrado che regna nella zona sud della città capoluogo?

davvero vogliamo lasciare spazio ai demagoghi e ai ciarlatani che parlano alla pancia e quindi alle esigenze primarie dei bisognosi che vivono giorni d'angoscia?

Osserviamo e lavoriamo per migliorare le coscienze:




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