Catanzaro, ore 06.38; lieve scossa di terremoto.
Il letto oscilla leggermente per una manciata di secondi. E in
quella infinitesima parentesi un mucchio di interrogativi si affollano nella
mia testa:
e se arrivasse davvero la fine di tutto?
Beh, credo che i più fottuti sarebbero i costruttori di imperi.
Imperi economici
principalmente! E poi giù a seguire.
Sempre in degna compagnia dei sostenitori che assediano i
centri di potere. Politici e affaristi senza scrupoli.
In fondo non sarebbe
male provare a pensare cosa sarebbe delle “proprietà private”, dei confini
geografici, territoriali e mentali eretti per preservare a noi e ai discendenti
le “ricchezze terrene”, i beni materiali accumulati con determinazione
egoistica. E a tutto quanto gira attorno agli interessi privati che lisciano il
pelo ai pecoroni che stanno in attesa delle briciole.
Sarebbe un attimo e ogni cosa, come avvenne per la torre di
Babele, andrebbe perduto inesorabilmente.
Allora perché aspettare che siano gli eventi a scardinare le
blindature forgiate dall’egoismo umano? Perché non guardare con occhi nuovi ciò
che avviene e mettere l’uomo, i bisogni reali, il lavoro, la cultura, la
crescita intellettuale della collettività al centro dei nostri pensieri? …
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