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sabato 27 aprile 2019

Cavalli in città

Quattro cavalli. Uno bianco. Uno marrone e due pezzati che sembrano giovani stalloni pascolano tra gli ulivi. Il più piccolo è irrequieto. Vuole dominare gli altri puledri. Scalcia e mordicchia sul collo uno in particolare ma sta ben lontano dallo stallone bianco.


I cavalli pascolano nella campagna vicino casa da qualche settimana accuditi da un uomo dall'accento straniero che mi chiede qualcosa da mangiare.
Al momento non ho nulla da offrirgli ma mi riprometto di portargli qualcosa appena possibile. È inusuale la visione dei cavalli al pascolo in prossimità delle case. E qualcuno storce il naso. Ai bambini, però, piace la visione agreste con nitriti e sbuffi. Finalmente osservano dal vivo degli animali al brado.

Stamane il puledro dominante, fuori dal pascolo, per strada, è catturato da due uomini che lo imbrigliano e lo trascinano nel trasportino parcheggiato oltre il recinto. Con ritrosia Pirata (questo il nome che gli ha assegnato una bimba) si adegua ai comandi. La pedana di legno rimbomba sotto il peso dei suoi zoccoli. Non è facile farlo salire nel camion adibito al trasporto animali. Appena dentro serrano la capezza alla sponda del camion.
Pirata si ribella. Nitrisce. Pesta gli zoccoli. La sua disperazione rumorosa è tangibile. Anche lontano si avverte la ribellione per la sofferenza del distacco forzato dai suoi simili.

Gli altri tre, smettono di brucare l'erba e si avvicinano alla staccionata che divide il pascolo dalla strada in cui è parcheggiato il camion.
La pedana si alza. E, coperta da un telo, mostra l'immagine di splendidi purosangue al galoppo. Purosangue che corrono nel vento, liberi. Mentre il piccolo Pirata lancia strazianti nitriti prigioniero nel cassone del camion in movimento.

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