La chiamata alla leva arrivò puntuale.
Al compimento del diciottesimo compleanno il ragazzo avrebbe dovuto
presentarsi al distretto militare d'appartenenza e poi partire per il
c.a.r.
La cartolina arrivò in un brutto
momento. Il padre del ragazzo era morto da pochi giorni e la famiglia
era rimasta senza sostentamento. Le autorità del paese si mossero.
Il parroco e il sindaco intercedettero a suo favore.
Il comandante dei carabinieri telegrafò
al ministero degli interni per comunicare le nuove esigenze e dare a
'Ntoni la responsabilità di “capofamiglia” così da potere
essere esonerato dall'obbligo di leva.
In quegli anni il protocollo tra
l'Italia e il Belgio prevedeva una collaborazione agile e dinamica
tra le due nazioni. L'Italia mandava braccia e il Belgio garantiva in
cambio vagoni di carbone fossile a buon prezzo.
Fu grazie a questo accordo che 'Ntoni
ebbe l'esonero militare e in qualità di primogenito, per garantire
alla sua famiglia il pane e quel tanto che bastava alla crescita dei
fratelli, prese sulle sue spalle il peso che compete ai capofamiglia
e partì verso paesi sconosciuti.
Il francese non lo conosceva. Parlava
appena un italiano sgrammaticato. Raggiunta la licenza elementare
'Ntoni continuò a lavorare nei campi insieme al padre. A lui piaceva
coltivare la terra. Vedere le foglie prendere il posto dei germogli e
il fiore trasformarsi in succulenti frutti da portare al mercato.
Fu una sera, mentre faceva ritorno dal
vicino paese in compagnia del padre, dopo aver venduto le angurie e
gli altri prodotti, che, trotterellando davanti all'asina alleggerita
del suo carico, vide il padre preoccupato dopo avere fatto una breve
sosta per impellenti bisogni corporali.
“Andate. Camminate che ora vi
raggiungo! Aveva detto li padre ai figli e alla moglie che
l'accompagnavano.”.
Il sole stava calando. Le ombre si
allungavano lungo la strada e una di queste, assunto i connotati di
compare Vito, parlò come l'antica Priscilla: “...compare attento
tra non molto un lutto colpirà la tua famiglia... fai
attenzione...”. E poi, la disgrazia arrivò improvvisa. Coma
anafilattico. A nulla valsero le cure mediche. L'uomo morì in
campagna tra le braccia della moglie che gridava al cielo il suo
dolore per l'immensa perdita mentre lo baciava. Gli baciava le mani.
Lo accarezzava dolcemente. Singhiozzando, chiedeva come sarebbe stata
la sua vita e quella dei figli da quel momento in poi.
Appena diciottenne, il primogenito,
raccolse nella valigia di cartone le poche cose e partì.
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