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lunedì 7 agosto 2017

Passione musica

Sal Mistico, giovane promessa del jazz.


L'altra sera, a Soverato, nella splendida marina con sullo sfondo le acque limpide e cristalline del mar jonio, Salvatore Nisticò ha suonato davanti ad una platea attenta. Appassionati e rapiti dalla sua musica, probabilmente increduli, gli ospiti si lasciavano cullare dalle note emanate dal pianoforte. Le mani di Sal accarezzavano i tasti che, docili, effondevano armonie.

Salvatore è figlio di un illustre calabrese. Un emigrato colto. Uno scienziato che, oltre ad insegnare all'Università di Roma, dirige l'ebri, centro di ricerca “Rita Levi-Montalcini Institute”. Ma non è del prof. Giuseppe Nisticò che intendo parlare.
Questo spazio è dedicato alla passione del giovane Salvatore, seguito dal maestro Claudio Colasazza fin da quando aveva cinque anni. È passato del tempo da suo primo cd. Una registrazione sostenuta dalla esperta guida del maestro Claudio e dal piglio gioiso del piccolo Sal Nistico.
Appunto, “piccolo” anagraficamente da non confondere col noto jazzista italo-americano di origini calabresi Sal  Nistico.

Salvatore Nisticò oggi ha compiuto sedici anni. Ancora giovane per “gareggiare” col suo omonimo e reggerne il confronto. È cosciente del peso che dovrebbe sopportare.
16 anni. Selezionato per il corso estivo della Berklee University di Boston tenutosi a Perugia nell'ambito di Umbria jazz. Salvatore vuole e pretende un suo spazio. Uno spazio vergine per confrontarsi anche coi jazzisti che hanno suonato col più noto Sal Nisitco e che lui ha conosciuto nelle rassegne.
Decide, quindi di apportare una leggerissima modifica al suo cognome. Trasforma, anteponendo una M, e il suo nome d'arte, adesso, è Sal Mistico. In ossequio al suo essere riflessivo, attento e appassionato della musica.

Ho ascoltato il suo ultimo cd, registrato insieme al suo maestro Claude Colasaz dal vivo. L'ho ascoltato attentamente, con gli occhi chiusi. Mi ha portato in una dimensione eterea. Giocosa e solenne nello stesso tempo. Non una disarmonia o tentennamento. Non si è lasciato intimorire dalle prestigiose presenze fra cui Esmeralda di Belgio e sir Salvador Moncada, marito della principessa Esmeralda.

Sal ha eseguito l'introduzione e il tema principale il cui ritmo è scivolato gradualmente nelle sapienti mani del maestro Colasaz; insieme hanno estasiato il pubblico dell'Hassler Hotel con le improvvisazioni vibranti dal lirismo accattivante.

14 brani che vanno da “Round Midnight” di Thelonioues Monk a “Willow Weep for me”, passando per “oblivision” di Astor Piazzolla, “Caruso”, di Dalla, “I loves you porgy” di George Gershwin”, “goodfather”, di Nino Rota... “l'immensità” di Don Backi, qualche brano della Tosca dell'intramontabile Puccini.
Insomma, un cd da ascoltare in religioso silenzio.

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