Oliverio, consigli non richiesti
… e poi voglio vedere chi sono i firmatari e chi ha avuto benefici negli ultimi cinque anni. Perché io non ho scheletri nell'armadio e nessuno dei destinatari dei fondi per il teatro è vicino a me, in nessun grado, come parenti o altro.
Nemmeno come consulenti? -chiede il
giornalista al presidente della Calabria, Mario Oliverio.
Non ho consulenti nella mia giunta. Ho
abolito questa prassi che sperpera i soldi pubblici per le clientele
politiche.
Mario Oliverio parla con gli occhi
abbassati sul foglio che ha sul tavolo. Scarabocchia, fa dei cerchi e
li riempie con la penna.
Non credo stia passando un buon
momento. Certo, governare una regione come la Calabria non deve
essere cosa facile. Anche se, lui, Oliverio, ha apportato modifiche allo statuto
regionale per poter governare il predicato e
sospirato cambiamento, resta comunque un'impresa difficile da portare a termine se non c'è un afflato corale. un sostegno concreto da parte di quanti ancora credono nel futuro.
Fin'ora Oliverio ha speso molte energie
per riorganizzare la macchina burocratica regionale. Mondarla da una
serie di piccoli poteri che si sono fortificati nel tempo.
Questo, in estrema sintesi, dice lui. ma, ripeto, non si può fare di tutte le erbe un fascio.
Bersani direbbe: "oh ragazzi, non possiamo gettare il bambino insieme all'acqua sporca!".
Questo, in estrema sintesi, dice lui. ma, ripeto, non si può fare di tutte le erbe un fascio.
Bersani direbbe: "oh ragazzi, non possiamo gettare il bambino insieme all'acqua sporca!".
Lontano da ogni famigerato centro di
poteri, però, mi sento di lanciare qualche suggerimento non
richiesto.
Suggerisco al presidente Oliverio di avviare tirocini formativi umanistici che coinvolga dipendenti, politici eletti e tecnici che guidano gli assessorati, da svolgersi, non in aule scientifiche e condotti da eminenti professori ma, tra i campi e nelle strade a contatto con chi vive le difficoltà quotidiane. Una sorta di full immersion nella vita reale per vedere e toccare con mano le difficoltà della gente comune che aveva dato fiducia e sperato nel cambiamento di rotta.
Poi, convenire che non esistono verità
assolute. E che nessun uomo o donna possa essere lasciato solo al
comando, perché, è assodato: il gioco di squadra, spesso, è
vincente.
Oliverio, ha la faccia buona, ma non
basta! Deve aprire agli altri. Dare fiducia ai collaboratori. Non
solo a quelli storici che si trova al suo fianco da anni.
Deve ascoltare i dipendenti. Capire chi è in malafede e chi lavora, come sempre ha fatto, per il bene comune. Dare fiducia a chi lavora per levare ostacoli all'iter burocratico e aiuta gli utenti disinteressatamente, per mero spirito di servizio.
Deve ascoltare i dipendenti. Capire chi è in malafede e chi lavora, come sempre ha fatto, per il bene comune. Dare fiducia a chi lavora per levare ostacoli all'iter burocratico e aiuta gli utenti disinteressatamente, per mero spirito di servizio.
Mi sento di suggerire, a noi tutti, di
sperare nel cambiamento positivo. E nel contempo lanciare un convinto
in bocca al lupo ai calabresi, alla Calabria e a chi ne guida le
sorti.
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