bozzetto "le parole del Papa" courtesy M. Iannino |
Le dinamiche adottate fanno pensare ad
una strategia mirata. Una strategia diabolica pensata da qualcuno che
si nasconde dietro la sigla ISIS.
Tra le valanghe di parole vomitate
dagli esperti interrogati dai giornalisti immediatamente dopo gli
attentati, le poche frasi frammentarie pronunciate dal Papa sono
rimaste scolpite nella mia mente:
questo non è umano. L'attacco a Parigi
non è umano. È una terza guerra mondiale a pezzi.
Una terza guerra mondiale a pezzi di
cui dovrebbero interrogarsi seriamente i “signori della guerra”
che fanno affari, grandi e importanti affari sulle paure della gente
comune dopo accadimenti simili, che lasciano vittime incolpevoli a
terra in pozze di sangue e col corpo a brandelli per avere indossato
cinture esplosive o essersi trovati nel posto sbagliato al momento
sbagliato perché a qualche mentecatto avido di potere è saltato in
mente di pianificare un suo personalissimo piano.
C'è poco da teorizzare. Pochissimo da
infierire contro le religioni. Ed è concretamente sbagliato
farneticare sui rimpatri forzati e sulla chiusura delle frontiere.
Perché, molto probabilmente, mentre noi ci scontriamo e infervoriamo
terrorizzati su come trattare gli immigrati nel nostro territorio, se
accettarli, costruire luoghi di contenimento e imprigionarli lì
oppure rispedirli a morire nella loro terra d'origine, qualche
eminenza grigia tira autoritari fili invisibili, crea caos in mezzo
mondo mentre conta e immagazzina lauti guadagni dalla vendita di
armi, medicine, alimenti, carburanti, pietre preziose e altro che
giace nei terreni ridotti a teatro di guerre e fame per i più.
E, a proposito dei kamikaze, fino ad
oggi nessuno, dico nessuno, è sembrato avere nobili natali, nessuno
dei terroristi immolati sembra essere cresciuto in una qualche
famiglia benestante. Anche i fanatici locali che hanno affiancato i
commando, in questo di Parigi uno di loro risulta essere schedato e
conosciutissimo dagli 007 francesi, non godono di chissà quali
privilegi sociali. In comune, tutti, hanno l'incazzatura per lo Stato
e l'odio razzista per quanti si divertono e guardano alla vita come
un'opportunità di crescita corale e fraterna tra i popoli.
No! non credo che la carneficina di
Parigi sia una semplice questione religiosa tra Islam e
Cristianesimo. E neanche tra oriente e occidente. È la guerra per il
potere economico che si annida sotto qualsiasi vessillo.
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