Non è per superstizione se i ragazzi
che scendono dal pullman alla fermata dell'università fanno gli
scongiuri, si toccano i gioielli e lanciano sonori “vaffanculo”
all'indirizzo del cartello piazzato proprio all'ingresso del
polifunzionale.
D'accordo. La pubblicità è l'anima del
commercio. Ma parlare di corda nella casa dell'impiccato è un po'
troppo!
È questo il modo di accogliere i
ragazzi che stanno per affrontare un esame dopo avere trascorso
numerose ore di studio chini sui libri?
Tralasciando il prezzo da pagare per "recuperare al volo l'esame", sarebbe come sottoscrivere una disfatta
per quanti credono nell'impegno personale e nella qualità
dell'insegnamento pubblico a favore degli istituti privati che
garantiscono il superamento di scogli impervi grazie all'affiancamento personalizzato di uomini e mezzi agli studenti claudicanti.
Cosa pensa il Magnifico Rettore della
pubblicità affissa all'interno dell'area universitaria? (va bene
vige la libertà di pensiero e di stampa ma questa sembra pura e
semplice propaganda ammiccante … o no?) che potrebbe, in linea di massima, mortificare l'alta professionalità di professori e assistenti di cattedra dell'Università di Catanzaro che mettono a disposizione degli studenti nelle lezioni frontali e durante i ricevimenti.
Buon senso vorrebbe che tale pubblicità non facesse bella mostra di sé proprio all'ingresso. O sbaglio?
Buon senso vorrebbe che tale pubblicità non facesse bella mostra di sé proprio all'ingresso. O sbaglio?
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