“Sa perché mi cibo di radici” “No,
perché?” “Perché le 'radici' sono importanti.” Così spiega la Santa verso la fine del film che non ha voluto
sottoporsi precedentemente all'intervista del giornalista mondano Jep Gambardella allorché le chiese di parlargli della povertà e di cosa
significhi vivere tra i poveri ma ottiene la sibillina risposta: “la
povertà si vive”.
"le radici sono importanti" |
“la Grande Bellezza”, a mio
parere, sta tutta qui. Concentrata nelle semplici battute tra Jep
Gambardella e la Santa che, sibillina, fa capire a Jep di
ritornare alle origini e scrivere con l'entusiasmo iniziale del vero
compito dell'uomo.
Sorrentino usa magistralmente il
linguaggio della metafora per narrare e descrivere le incongruenze
sociali scaturiti dai bubboni del miraggio economico.
Edonismi imperanti. Arrampicatori
sociali nascosti dietro facciate esteriori per coprire o tentare di
oscurare le sconfitte quotidiane popolano chiassose feste per
esorcizzare la paura dell'insuccesso.
I quadri fotografici di Sorrentino ambientati nella città eterna raccontano di una bellezza altra che esula dai trenini improvvisati e dalle false glorie individuali.
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